150 operai dell’indotto pronti a rientrare in fabbrica? Il caso Eni alla Regione: ecco i primi numeri

 
0

Gela. Almeno tredici cantieri sarebbero pronti per partire, anche se per undici è ancora necessario il rilascio di alcune autorizzazioni. Tredici cantieri possono partire? In totale, sarebbero almeno 150 gli operai dell’indotto da poter utilizzare già da gennaio. Emergono i primi particolari dal tavolo di confronto organizzato a Palazzo D’Orleans alla presenza del governatore siciliano Rosario Crocetta. La regione, proprio per bocca dell’ex sindaco, dovrebbe intervenire nel finanziare una parte di ammortizzatori sociali anche dopo la scadenza del prossimo 31 dicembre. Nel corso dell’incontro, al quale hanno partecipato il sindaco Domenico Messinese, il suo vice Simone Siciliano, il prefetto Maria Teresa Cucinotta, i confederali di Cgil, Cisl e Uil, Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, i rappresentanti dell’Ugl Franco Tilaro e Andrea Alario oltre ai segretari di categoria, sono stati delineati i prossimi passi da muovere.

Il bando per le aree dismesse. Alla presenza di Eni, Confindustria e Legacoop, è stato confermato il bando per l’assegnazione di aree dismesse di raffineria in favore di gruppi economici interessati ad investire. In questo caso, dovrebbe essere proprio Confindustria a fare da tramite: si pensa soprattutto ad aziende che possano utilizzare le utilities prodotte da Eni. “Dobbiamo verificare – spiega il segretario provinciale della Femca Cisl Francesco Emiliani – quali dei tredici cantieri annunciati riguardino gli interventi sugli impianti che dovrebbero essere alla base della green refinery”. Si è aperta la porta, inoltre, alla partecipazione di aziende locali agli appalti esteri del gruppo Eni. “Ci appare come una soluzione importante – dicono Alario e Tilaro dell’Ugl – anche se non significa che le aziende locali riusciranno necessariamente a vincere”. “Cgil, Cisl e Uil – dicono i confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania – continueranno a monitorare il protocollo del 6 novembre con l’augurio di non ripiombare nella solitudine di questi mesi che di certo aumenterebbe la tensione tra i lavoratori che,invece,hanno bisogno di risposte concrete da tutte le forze politiche”.

Gela nel Patto per la Sicilia. “Entro martedì – ha dichiarato Crocetta – potrei consegnare già alla Presidenza del Consiglio dei Ministri le opere cantierabili nel giro di un anno, da finanziare nell’ambito del Patto per la Sicilia”. Se i cantieri indicati dovessero effettivamente sbloccarsi, potrebbe ridursi la platea dei lavoratori destinatari di ammortizzatori sociali, di modo da ridurre la spesa. Messinese e Siciliano hanno ribadito, come già indicato nell’accordo di programma, di puntare sulla logistica per rilanciare l’economia locale, attraverso la realizzazione di un hub nel cuore del Mediterraneo. Non è da escludere, inoltre, che i lavoratori del bacino dell’indotto possano essere utilizzanti anche nella realizzazione dei progetti fissati all’interno dell’accordo di programma. Saranno le prossime settimane, però, a far capire se l’esito dell’incontro palermitano abbia effettivamente prodotto risultati tangibili.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here