Referendum sulla Giustizia: le ragioni del si e del no spiegate dagli avvocati

 
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Gela. È cosa ormai nota che il 12 giugno il popolo italiano sarà chiamato al voto in occasione del referendum sulla giustizia .Quello che ancora presenta lacune è il motivo di questo voto. Per rispondere a queste domande l’ordine  degli avvocati  di Gela ha organizzato una tavola rotonda al teatro Eschilo per discutere le ragioni del si e le ragioni del no.

“Abbiamo organizzato questo incontro per solleticare la curiosità della gente- ha dichiarato Maria Giordano,presidente  dell’ consiglio dell’ordine degli avvocati di Gela- I  referendum così tecnici sono difficili da comprendere anche per gli addetti ai lavori perciò vogliamo che siano chiare le motivazioni del si e del no affinchè si possa valutare bene cosa scegliere. Il referendum è un grande strumento nelle nostre mani che però non viene capito e sfruttato nel modo giusto”.

“L’iniziativa è nata per contrastare la cortina di silenzio montata magistralmente da qualcuno per evitare che la gente vada  a votare“- Ha  poi aggiunto il tesoriere nazionale dell’organismo congressuale forense Emanuele Maganuco  -”Noi non vogliamo pilotare nessun voto,vogliamo solo che i cittadini gelesi capiscano l’importanza di ogni singolo voto”

Sul palco tra i i relatori anche il professore Salvatore Curreri,docente di diritto costituzionale all’università di Enna Kore che ha dichiarato ”L’astenzionismo elettorale è un problema che colpisce tutte le fasce della popolazione per questo penso che si debba intervenire in modo strutturale per quando riguarda il referendum approvando delle riforme che riconoscano la metà più uno non degli aventi diritto al voto che ormai è irraggiungibile,ma la metà più uno dei partecipanti al referendum .Inoltre dovrebbe avviarsi una campagna   di sensibilizzazione preventiva a partire già dalle scuole superiori, perchè troppo spesso dimentichiamo quanto sia importante poter  scegliere attraverso i voto.”

Domenica 12 giugno si voterà per il referendum sulla giustizia, promosso da Partito radicale e Lega. Il referendum si compone di cinque quesiti abrogativi: Abolizione della legge Severino, Limitazione delle misure cautelari, Separazione delle funzioni, Valutazione professionale dei magistrati,Elezione dei componenti togati del Csm.

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