29 anni fa l’omicidio Giordano, il commerciante coraggioso ucciso per il no alla mafia

 
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Gela. Sono passati quasi trent’anni dalla barbara uccisione di Gaetano Giordano, il commerciante che sfidò la mafia della città. Grazie al sacrificio del profumiere, in città iniziò una nuova stagione che culminò con la nascita dell’associazione antiracket che oggi porta il suo nome. A ricordare uno dei veri e concreti simboli cittadini di ribellione alla criminalità mafiosa è stato, anche oggi, l’attuale presidente dell’associazione Renzo Caponetti. Era il 10 novembre del 1992 quando Gaetano Giordano, noto commerciante in città, aveva appena chiuso la sua profumeria per rientrare a casa insieme al figlio. Una sera come tante, dopo una lunga giornata di lavoro, una consuetudine che venne spezzata per sempre dai killer mafiosi. Giunto nei pressi dell’abitazione, fu raggiunto da due assassini appostati a bordo di una vespa bianca che, esplodendo numerosi colpi di pistola, lo colpirono a morte. Aveva 55 anni. Giordano fu “punito” per la sua decisione di opporsi al pagamento del pizzo, e non piegarsi al ricatto dei mafiosi. La sua uccisione doveva essere un monito per tutti i negozianti e gli imprenditori che si rifiutavano di pagare. La decisione di uccidere proprio lui avvenne, come emerse successivamente da dichiarazioni di collaboratori di giustizia, con una estrazione a sorte tra le papabili vittime: altri 3-4 commercianti che come lui avevano denunciato. Da quella sera sono passati 29 anni, un lungo periodo nel quale, soprattutto grazie al sacrificio del commerciante gelese iniziò una nuova stagione che culminò con la nascita dell’associazione antiracket che oggi porta il suo nome.

La foto di Gaetano oggi campeggia sulle pareti della sala riunioni dell’associazione antiracket, assieme ad altri eroi uccisi da Cosa Nostra, dai giudici Falcone e Borsellino a Boris Giuliano, passando per Libero Grassi, altro imprenditore simbolo della lotta al racket. Ricordare chi fosse Gaetano Giordano diventa un obbligo per una città che troppo spesso è portata a dimenticare. Al di là del ricordo dell’associazione antiracket che aveva commemorato Giordano anche in occasione della visita del Capo della Polizia in città lo scorso settembre, tutto tace da ogni parte, nessun evento, nessun convegno, nessuna dichiarazione ufficiale da parte delle Istituzioni per ricordare un eroe normale che con il suo coraggio ha cambiato il corso degli eventi e della storia in questa città. L’augurio è che qualcosa cambi per il trentennale che arriverà nel 2022 e per il quale l’associazione antiracket sta già lavorando.
“Ricordare chi ha dato la sua vita per la liberta’ è un dovere di tutti – spiega il segretario provinciale del Pd Peppe Di Cristina che ha usato i social per testimoniare la vicinanza alla memoria di Giordano e alla famiglia – l’esempio di Gaetano Giordano, assassinato perché non si piegó alla prepotenza mafiosa, deve vivere in ognuno di noi, sempre”.

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