“Argo-Cassiopea”, sindacati in municipio: Castania, “attenzione anche a fase rinnovi”

 
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Castania, Catania ed Emiliani

Gela. La richiesta ha avuto riscontro quasi immediato. Domani pomeriggio, i segretari provinciali di Filctem, Femca e Uiltec incontreranno il sindaco Lucio Greco. Una nota era partita la scorsa settimana. Il sindacato punta ad avere certezze maggiori sull’autorizzazione rilasciata dal municipio per il progetto “Argo-Cassiopea” di Eni, che vale un investimento da circa 700 milioni di euro, con tre anni di lavori. Il cronoprogramma fornito dall’azienda, prevede che la base gas del progetto entri a regime nel 2024. I segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania, vogliono però verificare soprattutto l’aspetto delle prescrizioni, contenute nel provvedimento autorizzativo, rilasciato dal municipio e sul quale ha lavorato il dirigente Emanuele Tuccio. I sindacati, che hanno seguito l’intero iter del progetto “Argo-Cassiopea”, considerano fondamentale l’investimento, anzitutto in termini occupazionali. Le prescrizioni riportate nell’autorizzazione comunale erano già parte integrante del parere rilasciato dalla Riserva Biviere. Alla riunione di domani probabilmente prenderà parte anche il dirigente Tuccio, che potrà meglio analizzare gli aspetti più tecnici. I sindacati, in questa fase, considerano l’avvio dei lavori per la base gas come una tappa cruciale, per assicurare il rilancio del settore up stream ma anche per assicurare occupazione nell’indotto.

“Lo abbiamo spiegato più volte – dice il segretario provinciale della Uiltec Maurizio Castania – riteniamo che i lavori vadano avviati prima possibile. E’ importante dare certezze ai lavoratori dell’indotto ma anche a quelli di Enimed. Ora, si apre anche la fase delle gare d’appalto e dei rinnovi contrattuali nell’indotto di raffineria. Ci sono lavoratori, che con il passaggio di società, rischiano di rimanere senza occupazione oppure di dover accettare condizioni diverse e mansioni inferiori. Ci vuole grande attenzione, perché tutto questo potrebbe diventare una polveriera sociale”.

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