Sanità malata, mortificata dai “tagli” di Crocetta e dalle divergenze sulla rete ospedaliera

 
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Gela. Servizi negati, reparti soppressi o contemplati solo dalla pianta organica, migrazione sanitaria, lunghe attese e carenza di personale in organico.

Sono questi solo alcuni degli argomenti disattesi al vertice sulla sanità, voluto dal primo cittadino, che ha fatto tappa a Palazzo di Città. I riflettori sono stati puntati sul piano di riordino della rete ospedaliera.

“I tagli imposti dal governo Crocetta all’Asp cl2 hanno penalizzato, negli anni, solo l’ospedale Vittorio Emanuele – accusa Domenico Messinese – dove a causa della mancanza di un medico, in Ematologia, per una trasfusione di sangue bisogna attendere anche cinque ore. Le sacche di sangue vengono trasferite dall’ospedale Sant’Elia di Caltanissetta a Gela”. In municipio il sindaco ha convocato e incontrato Carmelo Iacono, manager dell’Asp cl2, i deputati all’Ars, Pino Federico (Forza Italia) e Giuseppe Arancio (Pd), e alcuni esponenti sindacali di categoria, ad eccezione dei rappresentanti della Uil contrariati perché esclusi senza alcuna motivazione.

Si sono uniti al tavolo di confronto, invece, solo per una banale casualità, “perchè non invitati”, i componenti della commissione consiliare Sanità presieduta da Virginia Farruggia (M5S).

“Dopo aver convocato il sindaco al tavolo di lavoro Sanità con le associazioni – ricorda il presidente Farruggia – ed aver tracciato un percorso indispensabile a bloccare l’iter relativo al nuovo riordino della rete ospedaliera e alla sua approvazione, Messinese ha deciso di ignorarci e convocare i sindacati ospedalieri e la direzione strategica, assumendo un ruolo, molto discutibile, se non su richiesta di una delle parti, di mediatore o peggio garante di uno dei due fronti”.

“E’ stato un incontro che voleva fare il punto su una situazione non ottimale in cui versa la sanità locale – ha ammesso il sindaco Messinese a Linea diretta (programma in onda il martedì alle 18 su Qdg.tv e dt 621 Antenna 7) – Viviamo un cambiamento che coincide con la consapevolezza che la politica ha disatteso tutte le promesse fatte al territorio. Alla presenza degli onorevoli Federico e Arancio è stato ammesso che esistono diseguaglianze tra il sud e il nord della provincia nissena a discapito dei gelesi.

Prendere coscienza – sostiene il sindaco – è solo il primo passo per colmare un divario importante. Ci sono molte cose da correggere. Tra tutte – aggiunge – bisogna aumentare i posti destinati all’assistenza per il centro Aias o per le strutture di cura dell’Alzheimer. Il governo regionale, con Rosario Crocetta, ha tagliato all’Asp nissena ben 5 milioni di euro. Una decisione che ha avuto una grave ricaduta per il mantenimento dei servizi sanitari nel nostro territorio. Eppure siamo un’area di crisi complessa”.

Nonostante i buoni propositi, quindi, anche questo tavolo sulla sanità voluto da Messinese, rischia di sfociare in nuove polemiche a discapito degli utenti sempre più consapevoli della necessità di recarsi in strutture ospedaliere più qualificate. 

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