Scudera, “i debiti e la concorrenza ci stritolano…un carciofo lo pagano 5 centesimi”

 
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Liborio Scudera durante una manifestazione di protesta

Gela. “Stiamo morendo lentamente”. Lo sfogo è di Liborio Scudera, che da anni ormai rappresenta diversi agricoltori locali. I numeri sono in rosso e tante aziende rischiano di dover chiudere i battenti. “In questo territorio, al netto del silenzio della politica – spiega – dobbiamo già sopportare ritardi enormi. Le dighe fuori uso, l’acqua che non arriva, le strade inesistenti e i furti continui. Negli ultimi anni, però, siamo strozzati anche dalla concorrenza. I carciofi vengono pagati a cinque centesimi. I prezzi li fanno i pugliesi, che gestiscono le centrali più importanti della trasformazione”. Il resto, stando a Scudera, lo fanno i prodotti che arrivano dal Nord Africa, a cominciare proprio dai carciofi. “E’ inutile anche investire per produrre – ammette – le nostre aziende sostengono costi enormi e vengono sottoposte a controlli periodici. Invece, chi vigila sui prodotti che arrivano dal Nord Africa? Il mercato per noi è praticamente chiuso e i debiti diventano pesanti da sostenere quando non ci sono entrate degne di questo nome”.

La crisi del comparto. Da tempo, gli agricoltori locali, con o senza le organizzazioni sindacali del comparto, si appellano alla politica locale. Il settore agricolo, almeno sulla carta, dovrebbe essere quello trainante per la ripresa locale, dopo l’arretramento dell’industria pesante. Ad oggi, però, fatica a respirare. “Le invocazioni ad interventi della politica sembrano quasi inutili – conclude – nessuno ci vuol sentire”. L’amministrazione comunale si era impegnata a cercare soluzioni, almeno sul piano locale, a cominciare dalla vicenda delle dighe. Al momento, però, pure l’acqua è razionata, sempre che arrivi.

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