“Mai approvato il piano delle bonifiche”, i grillini preparano un dossier anche sull’area di Gela

 
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Palermo. Le aree a rischio industriale dell’isola sono crocevia di malati e morti, come confermato dai recenti rapporti dell’Istituto superiore di sanità e della Regione. Quella di Gela è una delle zone più colpite dagli effetti di un’industrializzazione che continua a pesare come un macigno su chi ci vive. La Regione, però, per Gela così come per tutte le aree a rischio non ha mai approvato il piano delle bonifiche. Un vuoto denunciato dai grillini all’Ars. Negli scorsi giorni, i pentstellati hanno avuto un confronto romano con i loro referenti nazionali, che ormai fanno parte del governo Conte. “Dai dati in nostro in nostro possesso – spiegano i grillini – abbiamo avuto modo di verificare come in Sicilia di eterne incompiute non si deve parlare solo in riferimento ad opere pubbliche mai completate, ma anche in riferimento alle ferite causate da un’industrializzazione ‘selvaggia’. Nelle zone della Valle del Mela, di Siracusa e Gela, in passato non si è stati capaci di coniugare sviluppo economico e tutela dell’ambiente, ma di dissipare le risorse destinate alle bonifiche per fini che non hanno nulla a che vedere con misure di salvaguardia degli ecosistemi. Il governo Conte ha tutta la volontà di cambiare rotta”.

I parlamentari nazionali e regionali del Movimento cinquestelle si preparano a presentare un rapporto sull’intera vicenda. “A livello nazionale e regionale – dicono la deputata nazionale Barbara Floridia e quello regionale Giampiero Trizzino – stiamo definendo un dossier sulle aree ad elevato rischio ambientale che ricadono nel territorio siciliano. Si tratta di dati raccolti negli anni e confluiti in un lavoro congiunto tra Camera, Senato e Assemblea regionale siciliana, che sottoporremo al governo Conte e al ministro dell’ambiente Sergio Costa. Finora nessun esecutivo, né regionale né nazionale, se n’è occupato”. I grillini hanno confermato che il piano delle bonifiche non è mai stato integrato nel piano regionale dei rifiuti, nonostante quanto indicato dalla normativa in materia.

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