A Gela si nasce di meno e si muore di più, calano i residenti ma aumentano i matrimoni

 
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Gela. A Gela si nasce di meno e si muore di più ed il numero di residenti non supera le 75 mila unità. I dati Istat confermano un trend negativo che va avanti dal 2011. Un lento ma costante declino che va analizzato dal punto di vista socio-economico.

Rispetto al 2017 i morti superano di gran lunga le nascite. Nell’anno che si è appena concluso sono stati dichiarati all’Ufficiale di Stato Civile 633 bambini, dei quali 302 maschi e 331 femmine. Di questi 599 sono nati a Gela, ed i restanti in altri comuni. L’anno precedente sono nati 667 bambini con un calo di 34 neonati. Trentacinque i neonati da coppie straniere.

I morti sono stati 689, delle quali 8 stranieri ed un bambino entro il primo anno di vita. Rispetto al 2017 c’è stato un incremento di 24 unità, considerato che due anni fa i decessi furono 665, di cui solo 2 con cittadinanza straniera.

In sintesi si può dire che si nasce di meno e si muore di più, visto che il saldo è negativo di quasi 60 unità, 56 per essere precisi.

Sul tema nascite va sottolineato che all’ospedale Vittorio Emanuele si registrano oltre 760 parti nel 2018, compresi però bambini di genitori di Butera, Niscemi, Mazzarino, Riesi e persino Licata.

L’unico dato in controtendenza sembra quello dei matrimoni, in aumento rispetto al 2017. Ad unirsi sono stati lo scorso anno 247 coppie con rito religioso e 98 con quello civile, con +41 matrimoni rispetto all’anno precedente per un totale di 345 nozze, dei quali 13 con cittadinanza straniera.

Soltanto due le unioni di civili, uno di entrambi maschi e altrettanto di femmine.

Tutto questo, ovviamente, incide sul numero complessivo di residenti passato da 75.458 del 2017 a 74.858 del 2018 (con -600). Chi non trova possibilità (soprattutto occupazionali) se ne va. Al 31 dicembre 2017, 1.011 hanno scelto di risiedere in altri comuni della penisola e 161 all’estero, chiedendo la cancellazione dall’anagrafe comunale. Se tanti vanno via, sono pochi invece quelli che arrivano per risiedere in città. Anche in questo caso, il saldo migratorio totale è in rosso (-571). Cifre che non lasciano troppi spazi di manovra in una città che rischia di perdere qualsiasi futuro.

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