A Mazzarino FI e Udc contro in house: “Ci rivolgeremo alla Regione, rispettare la legge”

 
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Mazzarino. Sull’avvio del nuovo servizio rifiuti in house, le forti incertezze non sono solo dell’amministrazione comunale del sindaco Lucio Greco e dei sindacati. Negli altri Comuni dell’ambito, le riflessioni sono in corso, mentre il nuovo servizio è partito ufficialmente solo a Butera e Delia. L’assise civica di Mazzarino era stata chiamata ad esprimersi, ma il numero legale non ha retto, visto che la maggioranza ha optato per sostenere la linea del primo cittadino Vincenzo Marino, convinto della scelta per il servizio in house, affidato alla “Impianti Srr”. I consiglieri alleati del primo cittadino hanno preferito non sostenere il dibattito in aula. Una posizione che non convince per nulla i consiglieri comunali di Forza Italia e Udc. Nelle ultime settimane, Vincenzo D’Asaro, Martina Selvaggio e Riccardo Alessi, hanno approfondito la questione del nuovo servizio, soprattutto nell’ottica di una maggiore tutela dei lavoratori. “La maggioranza non ha permesso lo svolgimento del consiglio comunale – spiegano – facendo mancare il numero legale, solo per sottrarsi al confronto su una problematica tanto importante per il settore dei rifiuti e fondamentale per il destino dei lavoratori”, dicono. Per i consiglieri del centrodestra, sia il servizio in house, per come è stato strutturato, sia il contratto attuativo, sono da ritenersi “anomali”. “Ma soprattutto si sarebbe dovuta trattare la problematica che investe direttamente il futuro dei lavoratori, legati al servizio dei rifiuti. Peccato però che la maggioranza, per rinsaldare i rapporti con il sindaco, abbia bocciato l’importante iniziativa consiliare della minoranza, finalizzata a garantire i diritti dei lavoratori dell’ambito territoriale della Srr4”, dicono ancora Asaro, Selvaggio e Alessi. I consiglieri, che hanno avuto interlocuzioni sia con i lavoratori che con i sindacati, richiamano pronunce dei giudici civili e la normativa in materia. Ritengono importante sottolineare quanto deciso dalla Corte d’appello di Caltanisetta, con la sentenza 319 del 2021, pubblicata lo scorso novembre. “In base a questa pronuncia della sezione lavoro – dicono ancora – tutti i lavoratori hanno diritto al transito nella Srr4, per come previsto dal comma 7, lettera c dell’articolo 19 della legge regionale 9 del 2010 e per come ulteriormente specificato nell’accordo quadro del 6 agosto 2013”.

Preannunciano che si rivolgeranno alla Regione, per chiedere l’applicazione integrale della normativa. “Per far rispettare il disposto degli articoli 6, 15 e 19 della legge regionale 9 del 2010, co il transito diretto ed immediato di tutto il personale operativo, attualmente in servizio, presso la Srr4. E’ un obbligo previsto dalle norme”, concludono. La scorsa settimana, alcune sigle sindacali, che seguono la vertenza, hanno avanzato la soluzione, anche se i vertici di Srr4 e “Impianti Srr” (la società che gestisce il servizio in tutti i Comuni dell’ambito) vanno avanti, convinti delle soluzioni adottate e quindi delle assunzioni a tempo determinato oppure per il tramite di un’agenzia interinale.

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