La Polizia di Niscemi chiude al pubblico, il Questore: “Ma non andremo via”

 
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Niscemi. Si aggrava la situazione del commissariato di Niscemi. Ai problemi di sfratto, che potrebbero diventare irreversibili nel gennaio del 2022, si sono aggiunti altri di carattere strutturale, che hanno portato alla chiusura parziale della sede di viale Mario Gori.

Lo ha confermato il questore di Caltanissetta, Emanuele Ricifari. Niente ricevimento al pubblico per le istanze inerenti armi, passaporti, licenze, immigrazione. Per i passaporti e i titoli viaggio per minori bisognerà recarsi al commissariato di Gela, per il resto alla Questura di Caltanissetta, comprese le pratiche per l’immigrazione.

Ricifari ha però voluto lanciare un messaggio rassicurante ai cittadini di Niscemi, perché la Polizia non andrà via da Niscemi. Lo scorso 16 giugno, a seguito delle criticità strutturali riscontrate nell’edificio che ospita i locali del Commissariato di Niscemi, il Questore ha disposto l’interdizione all’uso da parte del personale, e conseguentemente degli utenti, dell’ufficio di polizia amministrativa. Al Commissariato di Niscemi resta ovviamente l’onere dell’istruttoria delle pratiche e lo svolgimento dell’attività dei controlli amministrativi nel territorio di quel comune.

Il questore Ricifari è rammaricato. “Non si doveva arrivare a questo punto ma quale sarà la soluzione finale io non lo so – ha detto – ci stiamo guardando attorno anche se fosse nei dintorni di Niscemi. In ogni caso la Polizia a Niscemi resta. Anzi, è previsto un leggero potenziamento di addetti di qui alla fine del 2022. L’interesse pubblico è mantenere il presidio.

Nel corso della conferenza ha tenuto a precisare che: “la Polizia di Stato non va via da Niscemi, l’impegno storico che quel presidio di polizia assicura da trent’anni a quel territorio, continuerà a essere assicurato dai poliziotti anche se l’edificio dovesse chiudere a gennaio. Ringrazio il Prefetto e il Sindaco – prosegue il Questore – per essersi attivati in modo fattivo in quest’ultimo periodo per cercare una soluzione e risolvere il problema”.

Il prefetto si è subito attivato. Ci sono stati contatti con il sindaco ed il ministero dell’Interno ed altri enti interessati alla questione. Ci sono stati progetti di privati ma non gli edifici proposti non sono idonei come strutture strategiche il cui investimento. Servono 2 milioni di euro ma il Comune non può spenderli perchè si trova in fase di pre dissesto.

 

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