“Campagne a secco, centinaia di lavoratori rischiano il posto”, gli agricoltori protestano davanti al Consorzio

 
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Gela. L’estate è praticamente arrivata e le campagne continuano a segnare il passo.

“L’acqua invasata è insufficiente”. Così, tanti agricoltori hanno scelto di manifestare pubblicamente tutto il loro disappunto. E’ partito un sit in permanente davanti la sede del Consorzio di bonifica di via Marconi. “Le quantità d’acqua invasate nei bacini artificiali sono inferiori alle aspettative – spiegano i presenti al sit in – quì, sono a rischio un’intera stagione e centinaia di posti di lavoro. I bacini di Cimia e Disueri sono sottoutilizzati anche se i tecnici ci confermano la presenza di quantitativi idonei a completare la stagione”. A protestare sono principalmente gli agricoltori aderenti all’associazione Santa Maria che raggruppa decine di operatori impegnati nell’area compresa tra Gela e Niscemi. “Negli scorsi mesi, a causa di problemi strutturali e con l’obiettivo di evitare rischi, l’acqua di Disueri è stata sversata in mare – spiegano Gaetano Gentile e Liborio Scudera – perchè, a questo punto, non si è provveduto ad invasare il bacino di Cimia?”. 

 Gli agricoltori chiamano il prefetto Cucinotta. Gli agricoltori si rivolgono direttamente al prefetto di Caltanissetta Maria Teresa Cucinotta e ai vertici del Consorzio di bonifica. “Capiamo che l’ente ha difficoltà economiche e di risorse a disposizione – continuano – ma noi paghiamo per avere l’acqua e, quindi, ci deve essere garantito il diritto di utilizzarla per le nostre attività. Non possiamo lavorare con turni d’erogazione fissati per poche ore al giorno”. L’allarme è stato lanciato anche in direzione del sindaco Angelo Fasulo e del primo cittadino niscemese Francesco La Rosa. 

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