“Abbiamo nomi per l’eventuale candidato a sindaco”, i centristi: “Confronto con gli alleati”

 
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Gela. Le grandi manovre politiche sono solo all’inizio e nel centrodestra (che mira a non presentarsi diviso) c’è già chi si fa avanti. I vertici locali di Noi con l’Italia non nascondono di avere nel mazzo anche la carta dell’eventuale candidato a sindaco. “Il gruppo di Noi con l’Italia, nato all’indomani delle elezioni regionali – dice il segretario cittadino Ennio Di Pietro – è cresciuto sensibilmente ed ha dimostrato di avere tempra e determinazione. Lo ha dimostrato in consiglio comunale, con i nostri consiglieri che hanno avuto un ruolo fondamentale nell’approvazione della mozione di sfiducia, compito non facile. Ma adesso noi non vogliamo più pensare al passato. All’interno del partito abbiamo soggetti spendibili per esprimere una candidatura a sindaco, figura che dovrà essere individuata dopo un percorso condiviso con gli alleati”. I centristi, quindi, metteranno sul tavolo i propri nomi e non è da escludere che tra questi possa esserci quello del consigliere comunale Vincenzo Cirignotta (che ha comunque dichiarato di non volersi più ricandidare all’assise civica). “Noi con l’Italia è un partito moderato di centro inserito nella coalizione di centrodestra – continua Di Pietro – ma non chiude ad altri gruppi politici che vogliano condividere un progetto di buon governo della città”.

Ieri, i centristi si sono incontrati dopo aver avuto interlocuzioni con Saverio Romano (vicepresidente nazionale). “Il nostro è un gruppo giovane – dice proprio Vincenzo Cirignotta – che vuole misurarsi con la compagine politica delle città. Siamo già al lavoro, sicuri di portare a casa risultati importati per dare un gruppo significativo alla politica non solo locale. In tutto questo poniamo Gela al centro dei nostri pensieri e su questa città presenteremo progetti concreti per migliorarne le condizioni disastrate. Alle prossime amministrative ci presenteremo con il simbolo Noi con l’Italia per Gela”. Adesso, la parola passa agli alleati che sono già in fibrillazione, soprattutto nei partiti elettoralmente più pesanti.

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