Accelerata sulla sfiducia, c’è una prima bozza della mozione: decisiva anche la “lotta” in Forza Italia

 
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Gela. Un primo pezzo del Messinese quater è già stato collocato nel puzzle della giunta. Nelle prime ore del pomeriggio, l’ex dem Giuseppe Licata ha giurato in municipio. Non è ancora ufficiale, ma dovrebbe assumere la delega ai lavori pubblici, nel tentativo di concretizzare gli iter dei progetti da finanziare con i soldi del Patto per la Sicilia. Il sindaco, però, potrebbe decidere di rimodulare altre deleghe, assegnate ai suoi assessori. In attesa che l’ex presidente del consiglio comunale Giuseppe Di Dio (in quota Energie per l’Italia) ufficializzi a sua volta il sì alla chiamata del sindaco, in municipio la mozione di sfiducia inizia a prendere forma. Addirittura, una parte del testo sarebbe già stata scritta, di modo da proporla a tutti i consiglieri che ci vogliano stare. Una sfiducia (sarebbe la terza mozione nell’arco di meno di un anno) che questa volta prende forma senza una vera dicitura di schieramento. A rilanciare la necessità politica di fare muro contro la giunta Messinese sono stati gli indipendenti Carmelo Casano e Giuseppe Guastella. Il loro obiettivo è portare in aula una mozione che sia più rappresentativa possibile. Una strada che sembra già battuta da altri consiglieri. Casano ha contattato molti colleghi d’aula e ne sta sondando le intenzioni politiche. Il nucleo della terza mozione di sfiducia lo alimentano consiglieri come Salvatore Scerra (Forza Italia), Giuseppe Ventura (Sicilia Futura) e Vincenzo Cirignotta (Noi con l’Italia). Sono seriamente intenzionati a portare la mozione in aula e sanno già di poter contare non solo sui loro gruppi ma anche sulle firme dei grillini.

Da che parte sta Forza Italia? In aula, poi, sarà vera bagarre politica. I pro-giunta, a quel punto, dovranno uscire allo scoperto e il sindaco Domenico Messinese sta preparando il campo. Gli ingressi in giunta di Giuseppe Licata e Giuseppe Di Dio (che deve però sciogliere definitivamente la riserva) dovrebbero servire a portare forze fresche e a rinfoltire la pattuglia dei pro-giunta. La partita però si gioca anche nelle stanze delle poche segreterie di partito ancora rimaste in città. Venerdì i vertici di Forza Italia dovrebbe annunciare il nuovo organigramma, individuando il coordinatore che dovrà mettersi sulle spalle il partito e i pezzi grossi che se lo contendono. Giuseppe Licata ha confermato che l’ingresso in giunta è “sponsorizzato” anche da uomini del deputato regionale Michele Mancuso, a cominciare da Raffaele Carfì, che ha avuto colloqui con Messinese e Siciliano. I mancusiani, a questo punto, potrebbero mettersi di traverso, nel tentativo di togliere firme alla mozione? Negli ambienti vicini agli azzurri, non si esclude neanche un’altra ipotesi. L’ingresso in giunta di Giuseppe Di Dio potrebbe saltare, favorendo un possibile nuovo assessore, indicato dall’area di Mancuso. Una proposta che potrebbe arrivare a Salvatore Sammito, che da tempo però è molto vicino al capogruppo forzista Salvatore Scerra, uno di quelli che la sfiducia la vuole portare in aula. C’è ancora un posto libero in giunta e gli incastri non mancano. Questa mattina, in municipio, è andata deserta la conferenza dei capigruppo che avrebbe dovuto decidere l’eventuale convocazione di una seduta monotematica di consiglio comunale, tutta dedicata alla situazione politica.

2 Commenti

  1. Addirittura una parte del testo pare già sia stata scritta, l’introduzione, …..fra sei mesi si scriverà l’argomento,… e fra 18/ 20 mesi la conclusione ….. ma andate tutti a quel paese

  2. Addirittura una parte del testo pare sia già stata scritta, la seconda parte del testo sarà scritta fra sei mesi, la terza parte sarà scritta fra dodici mesi e fra due anni finalmente sara completato il testo per la mozione di sfiducia alla giunta messinese…….. ma un mi scassati u ………… miserabili, mi chiedo che senso ha che continuate ancora a fare consiglio, a che serve, a chi serve? Basta siamo stanchi, io addirittura proporrei a questo giornale che adesso mi ospita di non dare notizie più della politica locale, non serve, non riesce a cambiare niente, non ha nessun senso.

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