L’accordo di programma fermo, Siciliano contro grillini: “Cercano voti con gli ammortizzatori sociali”

 
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L'ex vicesindaco Simone Siciliano

Gela. L’accordo di programma da venticinque milioni di euro va chiuso prima possibile. Se i sindacati da tempo contestano la ridotta copertura finanziaria (con soli venticinque milioni di euro messi a disposizione dal governo centrale e da quello regionale), l’ex vicesindaco Simone Siciliano invece ritorna a farsi sentire, dopo le dimissioni di settembre e la sfiducia al sindaco Domenico Messinese. In attesa di capire se lui e il gruppo vicino all’ex giunta troveranno posto nella corsa alle prossime elezioni, chiama in causa il governo e il ministro Luigi Di Maio. Entrato in municipio sotto le insegne dei grillini, Siciliano ritiene che l’accordo di programma chiuso possa assicurare gli investimenti necessari al territorio, senza limitarsi agli ammortizzatori sociali. Negli scorsi giorni, il governo ha disposto la proroga di un anno della mobilità in deroga per i lavoratori del polo locale. Una “ricetta” che non convince l’ex vice di Messinese. “Basta “bla, bla, bla”. La smettano di giocare sulla pelle della gente. I nostri concittadini hanno bisogno di contribuire alla crescita del paese, con il lavoro e non con il solito ricatto politico – dice – fatto della mancetta assistenzialistica e della cassa integrazione che non porterà un solo posto di lavoro. Il tempo della cassa integrazione è finito, quando è stato messo nero su bianco l’accordo di programma per il rilancio dell’area di crisi, implementando il sistema di incentivazione all’occupazione, per rafforzare il tessuto produttivo esistente e la sua diversificazione in nuovi settori merceologici, agevolando le assunzione stabili, di chi si trova fuori dal mercato del lavoro”. Siciliano sponsorizza l’accordo di programma chiuso con soli venticinque milioni di euro dalla sua ex giunta.

“Il governo cinquestelle e la sua rappresentanza politica sul territorio stanno basando la propria azione politica di sviluppo, concentrandosi sulla ricerca spasmodica di risposte elettorali – continua – con misure passive alla crisi occupazionale, come non ha mai fatto neanche la parte più radicale dei partiti storici che hanno governato il nostro paese, e dimenticando di essere al governo e di avere il dovere di prendere decisioni e accettarne le conseguenze”. I grillini quindi starebbero cercando voti attraverso l’assistenzialismo degli ammortizzatori sociali. L’ex assessore grillino quindi attacca il governo nazionale e chiede che si chiuda l’iter dell’accordo di programma, come chiesto anche dal segretario confederale dell’Ugl Andrea Alario. “La grande manovra su Gela, tanto annunciata da onorevoli e senatori a cinque stelle – prosegue – si sostanzia nell’ennesima applicazione degli ammortizzatori sociali, da fare arrivare a pioggia in favore di chi in realtà il morso di pane vuole guadagnarselo lavorando. Il solito palliativo alla conclamata incapacità di creare opportunità di lavoro, per mancanza di visione strategica. Invitiamo il ministro Luigi Di Maio ad avviare con tempestività e senza indugio alcuno tutte le procedure necessarie per l’ottenimento dei finanziamenti da far valere sul Fondo Europeo di Adeguamento alla globalizzazione, oggi attivabili con la firma dell’accordo di programma deliberato dal Comune di Gela e dalla Regione Siciliana”. L’ex vicesindaco non mette da parte neanche l’opzione di una legge speciale per la città. “Se si ritenesse che l’accordo di programma per il recupero ambientale, la riconversione e riqualificazione industriale e il rilancio economico del sistema locale del lavoro nell’area di crisi industriale complessa di Gela non sia sufficiente, che si impegnino per fare una legge speciale per la città, uscendo dai qualunquismi di una propaganda elettorale che ha sfinito il territorio”.

1 commento

  1. ma hai la faccia come lo stagno!!!!!!!!!!!!!!! ma come fai ancora a parlare dopo quello che hai fatto e non capisco come i giornalisti possano intervista una tale persona .ti mangiasti u paisi

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