Accordo programma e area crisi, verifica fondi: incontro Lorefice-Patuanelli

 
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Il senatore Pietro Lorefice

Gela. Erano stati pensati per supportare finanziariamente il tessuto economico locale, soprattutto all’indomani della riconversione green dello stabilimento Eni di contrada Piana del Signore. A sei anni dalla firma del protocollo di intesa del 2014, l’area di crisi e l’accordo di programma hanno generato effetti pari praticamente a zero. Salvo un unico progetto finanziato, dopo la fase di call avviata da Invitalia, per il resto investimenti alternativi ad Eni non se ne sono visti, mentre ieri il vicesindaco Terenziano Di Stefano è ritornato a parlare di hub logistico, chiedendo un supporto concreto a Regione e governo. Prima di tutto, bisognerà verificare se ci siano ancora i fondi a disposizione, almeno quelli dell’accordo di programma e dell’area di crisi. E’ uno dei punti che il senatore grillino Pietro Lorefice vuole approfondire insieme al ministro Stefano Patuanelli. L’incontro tra i due era stato fissato per mercoledì scorso. Impegni istituzionali reciproci l’hanno fatto slittare. Probabilmente, se ne riparlerà la prossima settimana. Dei poco meno di venticinque milioni di euro, rimasti per l’accordo di programma, si sono un po’ perse le tracce. Solo una minima parte è servita a finanziare un progetto per la realizzazione di un impianto innovativo destinato al packaging (l’unico che ha superato il vaglio dei tecnici di Invitalia). Secondo il vicesindaco Terenziano Di Stefano, le somme non utilizzate dovrebbero essere rimesse a bando, con un accesso meno restrittivo, almeno da un punto di vista di requisiti finanziari delle aziende interessate a partecipare. In questa direzione si è mossa la riforma varata proprio da Patuanelli.

“In questa fase – dice Lorefice – è importante monitorare le risorse e anche per questo motivo ho chiesto un incontro al ministro Patuanelli”. Si cercherà di fare il punto della situazione, anche su un accordo di programma varato proprio dal Movimento cinque stelle, quando ministro dello sviluppo economico era Luigi Di Maio. Con i tagli regionali che si sono abbattuti su importanti progetti per la città (anche se governo Musumeci e giunta comunale sembrano ottimisti sul recupero), avere a disposizione fondi come quelli dell’accordo di programma (da sempre ritenuti insufficienti dai sindacati) potrebbe essere importante, per non precipitare in un baratro economico ancora più profondo.

 

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