Accordo programma, partono attività Mise per proroga: “Sarà integrato anche Prri”

 
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Gela. Sono due le direzioni generali del Ministero dello sviluppo economico, che in queste settimane dovrebbero assumere le necessarie determinazioni, per arrivare alla proroga dell’accordo di programma, che scade il prossimo 23 ottobre. E’ un passaggio improcrastinabile, perché altrimenti verrebbe meno qualsiasi efficacia per uno strumento istituzionale, che attraverso l’area di crisi avrebbe dovuto assicurare investimenti, allo stato mai concretizzati, ad eccezione del finanziamento di un unico progetto, selezionato da Invitalia. Negli scorsi mesi, la commissione industria del Senato, con una risoluzione, ha impegnato il governo ad intervenire. Il senatore grillino Pietro Lorefice ha in corso una corrispondenza con dirigenti e direttori generali, che hanno in mano le carte dell’accordo di programma. Una risposta è giunta dal dirigente generale Giuseppe Bronzino, che fu sentito anche in commissione, sul caso Gela. “Nella sua comunicazione – dice Lorefice – conferma che le attività per arrivare alla proroga dell’accordo di programma, che comunque compete ad un’altra direzione del ministero, stanno per partire. E’ prevista un’integrazione del Prri, attraverso la convocazione del gruppo di coordinamento, per adattare il progetto di riconversione e riqualificazione industriale alle indicazioni formulate dalla commissione industria del Senato”. Senza la proroga dell’accordo di programma, tutto diventerebbe vano, con la perdita di poco meno di 25 milioni di euro, un fondo da sempre considerato insufficiente ma comunque importante per programmare interventi nell’area di crisi.

“A questo punto – aggiunge Lorefice – anche se non ho riscontri documentali precisi, penso che il bando per selezionare le proposte di investimento potrà arrivare non prima di gennaio. Continuo a monitorare la procedura, anche perché la risoluzione della commissione è chiara e spero che il carico di lavoro che pesa sul Ministero dello sviluppo economico, anche per il Pnrr, diventi un ostacolo. Noi, sicuramente non molliamo”. Far scadere l’accordo di programma, a sette anni di distanza dalle prime formulazioni e senza veri investimenti sul territorio, sarebbe un insuccesso pesante da sostenere.

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