Accreditamento alla Rsa Caposoprano, la Procura chiede 32 rinvii a giudizio

 
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Gela. I pm  della procura hanno chiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati nella vicenda dell’accreditamento della Rsa  Caposoprano, la struttura sanitaria avviata negli scorsi anni in città. Ci sarebbero stati presunti abusi nelle procedure autorizzative. Il rinvio a giudizio è stato chiesto per trentadue imputati. Ci sono politici in carica, ex amministratori locali e imprenditori.

Le accuse sono pesanti, concussione, corruzione, istigazione alla corruzione, falso ideologico, omissione di atti d’ufficio, omessa denunzia di reato e truffa. Adesso, si attende la fissazione dell’udienza preliminare.  Il provvedimento riguarda anche la concessione edilizia e il cambio di destinazione d’uso dell’immobile dell’ex hotel Caposoprano.

Le indagini erano state chiuse nei confronti di Renato Mauro, Sandra Bennici, l’ex presidente del consiglio Giuseppe Fava, Davide Giordano, Rita Drogo, Calogero Buttiglieri, il deputato Ars Giuseppe Arancio,  l’ex parlamentare regionale Lillo Speziale,  l’ex sindaco Angelo Fasulo, l’ex assessore Giuseppe D’Aleo, il dirigente comunale Raffaella Galanti, Antonio Bonura, Marco Bruno, Ignazio Tozzo, Fabrizio Geraci, Maria Cannarozzo, Vito Scalogna, Lorenzo Maniac, Giuseppe Sgroi, Michele Burgio, Salvatore Sammartano, Carmelo Di Bartolo, Donato Fidone, Giovanni Costa, Isidoro Bracchitta, Maurizio D’Arpa, Antonino Brugnone, Sebastiano Macchiarella, Gaetano La Bella.

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