Accusati di violenze su una donna e i piccoli figli, marito e due familiari negano tutto

 
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Gela. Si sarebbe trattato di normali litigi, interni al nucleo familiare, e non di presunte violenze, come invece ritengono i pm della procura. Davanti al gip del tribunale, si sono difesi gli indagati, attualmente accusati di aver esercitato violenze su una donna e sui tre figli. Una misura di non avvicinamento è stata imposta al marito della donna, padre dei piccoli, alla madre e al fratello. Sarebbero loro, secondo quanto accertato dagli investigatori, i responsabili di un presunto stato di sudditanza al quale avrebbe dovuto sottostare la donna. Le prime ammissioni pare le abbia fornite lei e anche i figli sarebbero stati testimoni di alcuni presunti episodi di violenza. I legali degli indagati, gli avvocati Davide Limoncello, Marco Granvillano e Salvatore Russotto, hanno invece spiegato che non ci sarebbe stata nessuna continuità nei contrasti sorti all’interno della famiglia.

Non escludono che il risentimento montato abbia potuto contribuire a far emergere una versione dei fatti, non conforme con quanto sarebbe realmente accaduto. L’indagato, marito della donna che lo accusa e padre dei tre figli, allo stato non può vivere nella loro abitazione. Le indagini sono in corso.

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