Accuse di presunti abusi sulla figlia della moglie, ridotta a quattro anni condanna ad operaio

 
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Gela. I familiari sono ritornati ad accusarlo in aula, davanti ai giudici della Corte d’appello di Caltanissetta. Hanno nuovamente cambiato versione, dopo aver invece ridimensionato quanto raccontato agli investigatori. Ci sarebbero state le violenze in casa e gli abusi sessuali sulla figlia della nuova moglie. I giudici nisseni, però, hanno rivisto al ribasso la condanna imposta in primo grado ad un operaio tunisino, per anni residente in città. Quattro anni di reclusione, a fronte degli otto anni che il collegio penale del tribunale di Gela gli aveva imposto negli scorsi mesi. Sono state accolte diverse linee difensive, esposte dal difensore, l’avvocato Davide Limoncello. Il legale ha ribadito che le accuse contro l’operaio sarebbero state frutto di incomprensioni familiari e rapporti piuttosto compromessi. Secondo gli investigatori, però, l’uomo avrebbe abusato della figlia della moglie, al punto che la ragazza ammise i fatti, salvo poi rivedere quanto aveva racconto ai magistrati. Nel corso dell’udienza di oggi, però, le accuse sono state ribadite dai familiari.

Secondo la difesa, ci sarebbero state troppe incoerenze nei racconti resi, nonostante la procura generale abbia chiesto la conferma in toto della decisione di primo grado. Nel dispositivo finale, emesso dai magistrati nisseni, diversi capi d’accusa sono venuti meno e uno è andato incontro alla prescrizione.

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