Acque agitate nel Gela, Mendola incontra Siciliano e D’Arma: “Ecco come stanno le cose”

 
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Il presidente del Gela Calcio Angelo Mendola

Gela. Undici giorni. Tanto manca per iscriversi al campionato di serie D.

Nel Gela le acque continuano ad essere agitate ed ogni giorno che passa aumenta i rischi di rivivere un altro 2011.

I fratelli Mendola hanno annunciato in una nota stampa, che intendono cedere anche il loro 40 per cento, così come ha fatto la famiglia Tuccio. L’ex patron è stato consequenziale a quanto dichiarato. Ovvero, ha ceduto a zero euro le sue quote. E dopo 11 anni di gestione avrebbe potuto avanzare altro tipo di pretese ma talmente è l’amore per il Gela che per garantirgli sopravvivenza non ha voluto nulla. O meglio, garanzie di serietà e solidità per il futuro del “suo” club.

I fratelli Mendola vogliono lasciare ma il sindaco sostiene che nessuno ha bussato alla sua porta per la cessione del 40 per cento. Ci sarebbero già pronti alcuni imprenditori anchelocali disposti a prendere in consegna il 40% delle quote dei Mendola. L’amministrazione comunale ha provato a mettere in contatto il gruppo catanese con i Mendola ma il primo e unico approccio è stato stra-negativo. 

Angelo Mendola non ci sta però a passare per chi intende ostacolare nuovi ingressi.

“Noi siamo stati chiari – dice l’imprenditore – lo scorso anno siamo stati chiamati a salvare il calcio gelese e con l’ingegnere Tuccio ci siamo intesi in meno di 24 ore. Conoscevo la sua storia, come imprenditore e presidente di calcio. Ora abbiamo incontrato il gruppo catanese ma non conoscendoli abbiamo chiesto informazioni, garanzie. Ci hanno dato un’impressione diversa. Non capisco perché fare passare noi come colpevoli di ogni rischio. Se il gruppo catanese o altri imprenditori vogliono rilevare il 60 per cento di Tuccio non hanno bisogno del nostro consenso. Possono andare dal notaio, acquisirlo e poi chiedere un aumento di capitale sociale. A quel punto se i Mendola non ricapitalizzano loro diventano proprietari al 100 per cento. Dove sta il problema?”.

I tifosi sono preoccupati perché mancano 10 giorni all’iscrizione…

“E fanno bene ad esserlo. Ho ribadito al sindaco ed all’assessore che noi cediamo il nostro 40 per cento. Se vogliono una pec gliela inoltriamo. Per dimostrare che abbiamo a cuore le sorti del Gela stiamo cercando altri amici imprenditori del nord per farli investire qui. Servono soldi però non altro… C’è una squadra da costruire, un ritiro da programmare”.

Il rischio è però che si arrivi al 12 luglio con il Gela fuori dal calcio.

“Ma l’amministrazione lo sa da un anno che Tuccio avrebbe lasciato il calcio. Per noi non ci sono le condizioni per continuare ma, ribadisco, stiamo cercando imprenditori esterni a Gela per salvare la squadra. Il sindaco o chi per lui perché non coinvolge le imprese che stanno acquisendo commesse importanti in questa fase in Raffineria? Vi assicuro che ci sono aziende, gelesi e non, che potrebbero garantire sponsorizzazioni importanti”.

Ieri c’è stato un incontro tra gli assessori D’Arma, Siciliano, Angelo Mendola ed un loro collaboratore. La situazione non è semplice da gestire ma il tempo scorre inesorabile.

Il gruppo catanese aspetterà lunedì, poi indirizzerà altrove (Acireale, Paternò) le proprie attenzioni. E bisognerà ricominciare daccapo.

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