Addio a Rocco Ficicchia: l’elegante promotore, padre della banca e della Rsa

 
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Gela. In silenzio, col suo solito garbo, Rocco Ficicchia se n’è andato. Si è dovuto arrendere anche all’avanzare del diabete e, probabilmente, alle concause del covid-19.

Il prossimo 8 marzo avrebbe compiuto 66 anni. Lascia la moglie Marika Fasone, e le due figlie: Paola e Federica. In città, Rocco Ficicchia era noto, non solo per la sua eleganza ed indole, anche per ciò che aveva contribuito a realizzare.

Aveva mosso i primi passi da Promotore finanziario presso la banca Intesa. Insieme al suo grande amico, l’ingegnere Renato Mauro, e a Luigi Maganuco, avevano fondato il comitato di raccolta fondi di quella che sarebbe diventata la Banca del Golfo, successivamente assorbita, con tutto il personale, dalla Bcc G. Toniolo di San Cataldo. “Quando riuscimmo ad avere il decreto di approvazione di banca d’Italia – racconta Mauro – andò in piazza fiero e col documento attaccato al petto. Di sicuro – conclude commosso l’ingegnere – era la persona più onesta che abbia conosciuto”.

La banca era solo uno dei tanti progetti ambiziosi per la città che aveva contribuito a realizzare. Era stato amministratore unico della Eurobic, tra i promotori dell’Oasi club, riuscendo ad acquistare e recuperare villa Catania, dopo il fallimento della New Penthouse, a Scavone. Aveva fatto parte del consiglio di amministrazione della Università del mediterraneo e nei progetti “Aeroporto Federico II” e “Provincia del Golfo”. Sempre con l’ingegnere Mauro aveva proseguito in altre attività e, negli ultimi anni, insieme erano riusciti a realizzare la Residenza Sanitaria Assistita Caposoprano, dove “Ficicchia è ancora uno dei componenti del consiglio di amministratore”, assicura commossa Sandra Bennici (Direttore Sanitario Rsa Caposoprano).

La redazione si associa al cordoglio della famiglia.

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