Affonda il piano delle alienazioni, il consiglio boccia l’atto portato dal sindaco: salta il voto anche sul Dup

 
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Gela. Bocciato il piano delle alienazioni e niente voto

sul documento unico di programmazione, tutti atti propedeutici al bilancio di previsione 2017.
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Bocciato il piano delle alienazioni. La giunta del sindaco Domenico Messinese è sempre più in difficoltà, quasi isolata in consiglio comunale. Addirittura, con la bocciatura del piano delle alienazioni, Carmelo Casano ha già lanciato l’allarme. “Chiedo ufficialmente al presidente del consiglio comunale Alessandra Ascia di informare il commissario regionale nominato per l’approvazione del bilancio di previsione – ha detto – è stato bocciato un atto propedeutico come il piano delle alienazioni, credo che il bilancio non possa più essere approvato, di conseguenza si scioglie anche il consiglio comunale”. Con la presentazione della mozione di sfiducia, già firmata da dodici consiglieri, con in testa tutto il gruppo di centrodestra, la strada per Messinese e i suoi si fa in salita. Il caos si è scatenato già durante la discussione sul piano delle alienazioni. Dopo le richieste arrivate dalla commissione bilancio e dal presidente Angela Di Modica, che hanno denunciato l’arrivo in aula di un piano che ricomprendeva immobili già venduti dal Comune, dagli uffici tecnici e dal dirigente Salvatore Lomanrdo è stato prodotto un emendamento, mirato a superare la “svista”.
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Niente di tutto questo. Il dem Guido Siragusa ha sottolineato come l’emendamento non potesse più essere discusso, anche in base al regolamento. Una tesi confermata dal segretario generale Pietro Amorosia. Carmelo Casano di Articolo 1, però, non ha risparmiato critiche allo stesso funzionario. “Ma chi l’ha fatto arrivare in aula questo emendamento se non si può votare? – ha detto – segretario, lei ha dato parere favorevole?”. Il presidente della commissione bilancio Angela Di Modica ha chiesto nuovamente al sindaco di fare un passo indietro, ritirando l’atto, mentre l’indipendente Vincenzo Cirignotta, così come già sostenuto dallo stesso Casano, ha escluso che l’atto possa avere incidenza sul bilancio di previsione 2017, chiedendo quindi di votarlo insieme all’emendamento. Il presidente Ascia, dopo una sospensione dei lavori, probabilmente poco convinta dall’emendamento e dalla possibilità di votarlo, ha autorizzato la votazione sul piano delle alienazioni, non modificato. Alla fine, solo quattro voti favorevoli e otto contrari, mentre la stessa Ascia si è astenuta. Quindi, bocciato il piano delle alienazioni.

Dieci milioni per i rifiuti? Altre bordate al sindaco, però, sono arrivate sempre da Angela Di Modica e da Guido Siragusa, questa volta sui contenuti del documento unico di programmazione, in sostanza il “libro” delle risorse finanziarie a disposizione del Comune.
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“Mi faccia capire dov’è la programmazione – ha subito attaccato Angela Di Modica – in commissione abbiamo studiato quest’atto e approfondito cifre e numeri. Non c’è nulla. Non avete neanche un programma per il Natale”. Le peripezie di una giunta ter ancora in costruzione, però, potrebbero arrivare, ancora una volta, dal capitolo rifiuti. “Ma come si fa ad inserire il riferimento ad un costo da oltre dieci milioni di euro – è intervenuto Siragusa – se il piano economico finanziario non è stato approvato e le tariffe della Tari sui rifuti sono ferme a tre anni fa? Altri sindaci, compreso l’ex primo cittadino di Reggio Calabria, sono caduti su vicende come questa. Forse, l’assessore Siciliano era così convinto che il piano economico finanziario venisse approvato da aver deciso di inserire costi maggiori”. Al momento del voto sul documento unico di programmazione è caduto il numero legale, pochissimi i consiglieri rimasti in aula e per il sindaco gli scenari, anche quelli più immediati, sono tutt’altro che rassicuranti.

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