Agenti municipale contro comandante, plateale protesta: "Disagio insopportabile...trasferiteci"

Gela. Non accettano quanto appena deciso dal loro comando, con turni di lavoro che vanno dalle 10 del mattino e fino alle 16 del pomeriggio o, in alternativa, dalle 11 e fino alle 17. E’ solo l’ultimo...

A cura di Redazione Redazione
06 agosto 2019 21:40
Agenti municipale contro comandante, plateale protesta: "Disagio insopportabile...trasferiteci" -
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Gela. Non accettano quanto appena deciso dal loro comando, con turni di lavoro che vanno dalle 10 del mattino e fino alle 16 del pomeriggio o, in alternativa, dalle 11 e fino alle 17. E’ solo l’ultimo tassello di un puzzle che gli agenti di polizia municipale ritengono non più congruo alla loro dignità di lavoratori. In trentasette hanno firmato una missiva indirizzata al sindaco Lucio Greco e al prefetto di Caltanissetta, accompagnata dalla formale richiesta di essere trasferiti in altri settori del municipio. Parlano di “amarezza” e “disagio”. “Ormai da parecchi anni affrontiamo estenuanti lotte sindacali per problemi di vario genere che non hanno mai trovato soluzione (non certo per colpa dei lavoratori) – si legge nella comunicazione ufficiale – in questi ultimi mesi, però, la situazione si è esasperata, poiché vi è stata un’escalation di avvenimenti negativi che non ci permettono di lavorare con la giusta serenità. In ultimo, il nuovo orario di servizio deciso in assoluta autodeterminazione dal comandante, non curandosi delle necessità, prima umane e poi del lavoratore, a partire dalla fruizione del pranzo”. Non si prevedono pause pranzo nella fascia di servizio indicata dal comando. “Riteniamo che per il comandante sia normale che ognuno di noi possa pranzare dopo le 16 o le 17, salvo che non succeda qualcosa in servizio, per cui saremmo impossibilitati a smontare, saltando il pranzo e potendoci ristorare esclusivamente con la cena – scrivono ancora – la turnazione, ad oggi, non viene erogata e non solo questa. Capisce bene, illustrissimo sindaco, che a tutto deve esserci un limite”. Descrivono atteggiamenti e decisioni contrari alle esigenze degli agenti in servizio. “Troviamo paradossale, per non dire di pura cattiveria, che in un momento di difficoltà a pagare le dovute spettanze ai lavoratori, invocando l’aiuto degli stessi ad usare il buon senso, si inaspriscono le condizioni di lavoro con turni che non stanno né in cielo nè in terra, esacerbando ancor di più gli animi e le lotte sindacali già in corso da diversi mesi. Per non parlare poi delle continue minacce di rapporti disciplinari da parte dei nostri superiori, che generano un clima di tensione che inevitabilmente si ripercuote sul buon andamento del lavoro. Veda signor sindaco, il nostro lavoro in città, come lei ben intuirà, non è semplice, alcuni di noi hanno subito atti intimidatori, violenza fisica, minacce, oltraggi, problemi giudiziari e chi più ne ha più ne metta. Certo, siamo consapevoli che questo fa parte del nostro lavoro e lo mettiamo in conto, ma non riusciamo a mettere in conto che i problemi debbano provenire anche dalla nostra struttura comando che invece dovrebbe tutelarci, rassicurarci e perché no, a volte confortarci”.

Gli agenti prendono le distanze dalle decisioni avallate dal comandante Giuseppe Montana e chiedono ufficialmente di essere trasferiti in altri uffici. “Tutto questo ci fa sentire insicuri, stressati, non concentrati, tutti problemi che un agente di polizia, soprattutto armato, non dovrebbe avere mentre svolge delicati compiti istituzionali. Per quanto detto sopra e per tanti altri motivi che non staremo qui ad elencare, ma come anzidetto lei sicuramente conoscerà, con la presente missiva vogliamo noi tutti comunicarle che il disagio è diventato insopportabile influendo sul nostro stato di salute psico-fisico – concludono – pertanto, le chiediamo di essere avvicendati con altro personale e trasferiti presso altri settori che riterrà più opportuni”.

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