Aggredito in negozio per un sacchetto negato, un esercente cinese testimonierà assistito da un interprete

 
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Gela. Sarà necessario un interprete. L’esercente di nazionalità cinese vittima, in città, di una presunta aggressione all’interno della propria attività commerciale, infatti, non riesce a comprendere

al meglio la lingua italiana.

L’esercente aggredito. Per questa ragione, il giudice Ersilia Guzzetta ha disposto che venga assistito durante la testimonianza da rendere in aula. Il commerciante sarebbe stato aggredito da due uomini, suocero e genero, che fecero irruzione nell’attività commerciale per vendicare un presunto torto subito dalle rispettive consorti. Rocco S. e Orazio G. devono rispondere delle lesioni causate alla vittima, che sarebbe stato colpito solo perché avrebbe negato un sacchetto in più alle mogli degli imputati, che avevano effettuato alcuni acquisti nel negozio. L’esigenza di un interprete è stata sottolineata anche dai difensori degli imputati, gli avvocati Giacomo Ventura e Salvo Macrì, di modo da poter comprendere la descrizione dei fatti che verrà resa in aula dal commerciante. Così, il giudice ha disposto il rinvio al prossimo ottobre.

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