Aggressione al pronto soccorso, coniugi arrestati: disposti obbligo di dimora e di firma

 
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Gela. Una precedente lite, anche con un’aggressione, ha poi avuto pesanti strascichi al pronto soccorso dell’ospedale “Vittorio Emanuele”. Due coniugi sono stati arrestati dai carabinieri. Avrebbero aggredito, anche in ospedale, non solo l’uomo che vive in una loro abitazione, ma anche i carabinieri che intanto cercavano di sedare la lite. Lunedì, dopo un’animata discussione, il cinquantunenne arrestato, che pare abbia diversi precedenti penali, insieme al figlio minore e ad una terza persona, si è scagliato contro l’uomo che vive in un immobile concessogli in comodato d’uso gratuito. E’ stato più volte colpito. Al pronto soccorso, dove il ferito è arrivato per avere le prime cure del caso, il cinquantunenne, la moglie e il figlio, non si sarebbero tirati indietro, cercando ancora una volta di aggredirlo. Nella concitazione di quei momenti, i carabinieri intervenuti sono stati colpiti, anche se gli arrestati hanno negato. I militari hanno riportato contusioni. Il giudice che ha sentito gli arrestati, ha convalidato. La procura ha chiesto i domiciliari per marito e moglie (il figlio minore sarà giudicato separatamente). La difesa di entrambi, sostenuta dall’avvocato Francesco Enia, ha ritenuto sussistere le condizioni per misure meno restrittive.

Alla donna, quarantunenne e incensurata, è stato imposto l’obbligo di dimora in città. Al marito, invece, sia l’obbligo di dimora che quello di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati firmati dal giudice Eva Nicastro. Nelle prossime settimane dovranno ancora presentarsi in giudizio.

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