Aggressione via Bevilacqua, domiciliari per Di Gennaro: riesame, “non è tentato omicidio”

 
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Alcune immagini usate dagli investigatori per ricostruire i fatti

Gela. Il quarantenne Crocifisso Di Gennaro, arrestato dai carabinieri per i fatti dello scorso maggio, in via Bevilacqua, rimane ai domiciliari, ma l’accusa nei suoi confronti, in base a quanto deciso dal riesame, non è di tentato omicidio, ma di lesioni aggravate, anche dalla premeditazione. La decisione dei giudici del tribunale del riesame di Caltanissetta è arrivata a seguito del ricorso avanzato dai difensori, gli avvocati Giacomo Ventura e Davide Limoncello. Per i legali di Di Gennaro, quanto accaduto in via Bevilacqua, con la vettura guidata dall’indagato che travolse lo scooter, condotto da Benedetto Giuseppe Curvà, non rientra nell’ipotesi del tentato omicidio. E’ stata esclusa qualsiasi intenzione di uccidere. Il quarantenne, con diversi precedenti penali alle spalle, al gip ha spiegato che c’erano stati dissidi con Curvà, ma tutto si sarebbe concluso, senza ulteriori conseguenze. Di recente, ha lasciato il carcere ed è sottoposto ai domiciliari. I carabinieri e i pm della procura, che hanno condotto le indagini, analizzando anche le immagini dei sistemi di videosorveglianza della zona, hanno individuato Di Gennaro e il minore che era insieme a lui. Dopo aver speronato lo scooter di Curvà, i due lo avrebbero più volte colpito, con una pesante catena. Il ferito, dopo poche ore, impugnando una pistola, avrebbe fatto fuoco contro l’abitazione della famiglia del minore. Anche Curvà è accusato di tentato omicidio. I magistrati del riesame hanno confermato la misura dei domiciliari per Di Gennaro, ma riqualificando l’ipotesi di reato e quindi escludendo il tentato omicidio, come indicato dai difensori. Durante l’udienza di riesame, il pm Federica Scuderi ha prodotto ulteriori elementi e atti investigativi. Pare infatti che le indagini siano concentrate anche su altri fatti, legati alla rivalità tra due nuclei familiari.

Oltre all’arresto di Di Gennaro, gli inquirenti hanno eseguito la stessa misura, con la detenzione in carcere, per Curvà, che è accusato di aver sparato in via Annibal Caro, contro l’abitazione della famiglia rivale, rischiando di colpire una giovane che era nell’immobile. Anche nei suoi confronti è contestato il reato di tentato omicidio, che invece è stato riqualificato per Di Gennaro. Le indagini comunque proseguono e gli investigatori starebbero valutando tutte le piste, partendo dai fatti dello scorso maggio, che sono considerati molto gravi.

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