Albergo diffuso, isola pedonale e 1000 posti di lavoro con l’assegno civico, Di Dio rilancia il programma

 
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Gela. “Questa è una città che può cambiare. Io ci ho messo la faccia e non mi sono candidato al consiglio comunale.

Se non sarò sindaco andrò a casa”. Peppe Di Dio parla alla folla di piazza Umberto. Il giorno dopo le polemiche sul comizio del governatore Rosario Crocetta torna un clima “normale”. C’è un vento gelido ma sul palco con candidati e sostenitori di Peppe Di Dio non se ne curano. Snocciola il programma e risponde a chi lo accusa e minaccia querele.

“Ci hanno copiato persino il programma – dice – come la nostra proposta dell’albergo diffuso. Solo così incrementeremo il turismo. E’ inutile pensare che la gente scelga Gela pagando 80-100 euro a notte. preferiscono Taormina, Siracusa o altro. Sfruttando tutti gli immobili sfitti del centro storico potremo attrarre turisti offrendo qualcosa di diverso”.

Poi insiste su altri temi, come rifiuti e solidarietà. “Dicono che da sindaco caccerò i lavoratori della Tekra o quelli delle strisce blu. Non è vero. Però il servizio dovrà rimanere come adesso, non solo per un mese. Istituirò l’isola pedonale in via Mare e nel centro storico. Creare mille posti di lavoro non è utopia. Serve un assegno civico e i soldi li prendiamo dalla contribuzione. La graduatoria degli indigenti sarà stilata in maniera rigorosa. Gela può cambiare. Aiutateci a farlo”.

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