“Alda e Farah”, l’arte di Collodoro nelle colline piemontesi: “Accoglienza e dialogo”

 
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Gela. L’accoglienza raccontata per immagini e ora fissata sulle colline astigiane, in Piemonte. L’artista gelese Roberto Collodoro e la sua street art continuano ad avere riscontri sempre maggiori, in tutta Italia. Questa volta, Collodoro ha lavorato a Cortandone, piccolo centro della provincia di Asti, e proprio sull’accoglienza, sui migranti e sull’originaria morfologia di quella zona, ha posto le basi per la sua “Alda e Farah”. L’opera è stata commissionata nell’ambito della rassegna “Street art sulle colline del mare”. Anche a Cortandone si punta a riqualificare un’intera area, occupata dal cemento usato per contenere gli smottamenti del 1994, attraverso le immagini e la street art.

L’opera di Collodoro, così come già capita per altre sue realizzazioni in molti Comuni di diverse Regioni italiane, ora campeggiata nel piccolo centro piemontese e il sindaco Claudio Stroppiana ha spiegato chesu quel muro Roberto Collodoro non ci ha messo solo le mani ma anche il cuore. Un’opera bella di giorno e di notte, illuminata”. L’ottantacinquenne Alda, che da sempre ha vissuto in quelle terre, e la piccola Farah, appena giunta in Piemonte, come facce di un tempo nuovo, non contaminato dalla diffidenza ma aperto alla cultura e al dialogo. “Sono nato a Gela, conosco bene le storie di migrazioni – ha detto invece Collodoro – quella che ho rappresentato ha una funzione educativa, la trasmissione dei saperi tra gli anziani e i giovani, tra persone senza distinzione di provenienza”.

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