Alla Ghelas manca un milione di euro, il Comune non paga le fatture: niente privati per l’illuminazione

 
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Gela. Fatture per un milione di euro che il Comune deva ancora saldare e tanti punti interrogativi sul trattamento di fine rapporto dei dipendenti. Ci sono ancora numeri che fanno preoccupare nelle pagine dei bilanci della Ghelas Multiservizi, la società completamente controllata da Palazzo di Città, adesso affidata alla guida dell’ex sindaco Franco Gallo, dirigente Irsap e attuale commissario dell’ex Asi in liquidazione. Il funzionario, questa mattina in municipio, ha incontrato i capigruppo consiliari, il presidente dell’assise civica Alessandra Ascia e una rappresentanza dei dipendenti. Il nuovo statuto della multiservizi è rimasto ancorato, ma il manager pensa comunque ad accelerare i tempi per chiudere il contratto di servizio con l’ente comunale. Almeno un milione di euro Gallo vorrebbe accantonarlo per le emergenze, che costringono i tecnici di Ghelas ad intervenire ma senza garanzie di incasso per la società.

La Ghelas punta all’illuminazione pubblica. Nella prospettiva dell’ex sindaco, scelto da Messinese per cercare di rimettere in sesto una società in house dai conti traballanti, la multiservizi dovrebbe concentrarsi soprattutto sull’efficientamento energetico, gestendo direttamente l’illuminazione pubblica. I progetti pilota avviati in alcuni quartieri, a cominciare da Fondo Iozza, hanno dato risultati confortanti, con un abbattimento dei costi dell’ottanta per cento. A questo punto, almeno stando alla posizione dell’amministratore, sono escluse ipotesi di affidamento ai privati del servizio di illuminazione. Negli scorsi mesi, si erano susseguite le voci di un possibile project financing, che consentisse ai privati di prendersi l’illuminazione pubblica. Un possibile “sbarco” dei privati era stato da subito osteggiato dal consigliere comunale Vincenzo Cirignotta, che anche questa mattina ha ribadito la necessità di un servizio pubblico. Gallo, però, non esclude che la municipalizzata possa rinunciare alla gestione del verde pubblico, che invece dovrebbe essere affidata, per precisi quadranti, attraverso gare d’appalto, aperte ad aziende specializzate. Con i conti non in ordine e con poco personale a disposizione, da destinare ai lavori in strada, il board della Ghelas pensa soprattutto a razionalizzare le spese.

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