Alla Regione carte per impianto recupero rifiuti: “Variante su 19mila metri quadrati”

 
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Gela. L’area, quella di contrada Cappellania, è tra le più gettonate, anche da aziende potenzialmente intenzionate a proseguire il progetto che avrebbe dovuto portare alla realizzazione del polo agro-fotovoltaico “Ciliegino”, che non ha mai visto la luce. Questa volta, però, c’entrano i rifiuti. Il progetto per la realizzazione di una piattaforma di “messa in riserva” e recupero di rifiuti non pericolosi è della società locale “Ecoseam srls”, che ha preso in affitto una vasta area e ne vorrebbe sfruttare oltre 19 mila metri quadrati per realizzare l’impianto, le aree, i capannoni e i sistemi che consentirebbero un ciclo produttivo per il recupero di rifiuti non pericolosi. I terreni però sono classificati come aree agricole e di conseguenza, tra gli iter avviati, c’è quello che dovrebbe portare ad un’eventuale variante al piano regolatore generale, approvato solo tre anni fa. La prossima settimana, su convocazione dei tecnici del dipartimento acqua e rifiuti dell’Assessorato regionale dell’energia, è fissata una conferenza di servizi decisoria, estesa anche ai funzionari del Comune e al sindaco Lucio Greco. Nella relazione tecnica, redatta dall’architetto Giovambattista Mauro, si definiscono le caratteristiche principali dell’impianto, “con attività prevalente di valorizzazione di imballaggi provenienti sia dalla raccolta differenziata dei rifiuti urbani che da soggetti privati, mediante cernita o selezione”. “Verranno inoltre trattati altri rifiuti non pericolosi – si legge ancora nelle carte – provenienti sempre dal circuito dei rifiuti urbani che da attività commerciali, di servizi o industriali”. Si esclude invece lo smaltimento.

Le carte del progetto appena pubblicate e l’eventualità di una variante al prg (di dimensioni piuttosto consistenti) giungono in una fase molto delicata nella filiera locale dei rifiuti. Sul territorio, oltre alla discarica Timpazzo e all’impianto Tmb, è presente il compostaggio di contrada Brucazzi, mentre l’amministrazione comunale sta battendo la strada di una propria piattaforma pubblica, con un progetto basato sulla tecnologia del chimico industriale Fabrizio Nardo. A Timpazzo, inoltre, dovrebbe a breve essere avviato un impianto mobile per la frazione organica, che per le prossime settimane è destinata allo smaltimento fuori Regione. Il forte interesse economico in questo settore è confermato dal fatto che sempre negli uffici della Regione ci sono le carte di un altro impianto di compostaggio, quello privato che la “Balestrieri impianti” (dello stesso gruppo di Tekra) avrebbe in programma di far sorgere in contrada Sant’Antonio-Lapa, lungo la sp83, neanche troppo distante dalla zona di contrada Cappellania. Certezze vere e proprie non ce ne sono, ad eccezione dell’evidente interesse di tanti privati a puntare forte sui rifiuti.

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