Alla Rsa Caposoprano mancano più di 320 mila euro, è ancora scontro con l’Asp: c’è un nuovo decreto ingiuntivo

 
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Gela. Un anno fa, venne firmata una nuova convezione tra i vertici della Sst srl, la società che controlla la Residenza sanitaria assistita Caposoprano, e quelli dell’Asp. Un budget complessivo

da circa un milione e mezzo di euro, per la copertura delle prestazioni sanitarie che la struttura di Caposoprano effettua proprio per conto dell’Asp.

Un nuovo decreto ingiuntivo. Nonostante l’intesa, nelle casse della Sst srl mancano oltre 320 mila euro, per prestazioni rese nel periodo compreso tra marzo e giugno di un anno fa. Così, è partito un nuovo decreto ingiuntivo, reso esecutivo dai giudici civili del tribunale di Caltanissetta. L’Asp, anche questa volta, sembra rispondere picche. Intanto, i manager hanno dato mandato ad un legale che si opporrà al decreto ingiuntivo. Per i periodi al centro della vicenda, infatti, ci sarebbe ancora un veto al pagamento, motivato soprattutto dall’inchiesta penale che ha coinvolto sia alcuni vertici della Sst srl sia funzionari dell’Asp. Per i manager dell’Azienda sanitaria provinciale, varrebbe quanto indicato nella convenzione firmata lo scorso anno, ovvero solo lo sblocco di tutti i pagamenti successivi al giugno 2016. Gli altri, invece, rimarrebbero congelati, fino a quando non ci saranno novità sul fronte dell’indagine penale. Una soluzione contestata dai responsabili della Rsa Caposoprano che, senza gli incassi dovuti per le prestazioni comunque rese per conto di Asp, non riescono a coprire con regolarità i pagamenti dei lavoratori della struttura sanitaria.

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