Alta tensione consiglieri-dirigenti, lettera a settori e segretario generale: “Più verifiche su atti”

 
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Gela. La spinta politica arrivata dal consiglio comunale inizia a produrre effetti. Anche la giunta si adegua e ha fatto partire una missiva, indirizzata a tutti i dirigenti municipali e al segretario generale Giovanna Divono. Per il sindaco Lucio Greco e per gli assessori, c’è la necessità di rafforzare l’attenzione sugli atti destinati all’assise civica. Ormai da mesi, alcuni consiglieri comunali hanno lanciato l’allarme. Sempre più spesso, si trovano davanti atti incompleti o in contrasto con la normativa di riferimento. Soprattutto i consiglieri della commissione bilancio hanno più volte protestato, con particolare riferimento ai debiti fuori bilancio e agli atti finanziari, sempre molto delicati da valutare e approvare. Hanno parlato di un’inefficienza dirigenziale che rischia di gravare sui lavori dell’assise civica. Una presa di posizione resa esplicita dalle forti lamentele del vicepresidente della commissione Romina Morselli, che si è fatta portavoce di un drappello di consiglieri, interessati ad avere risposte certe dai dirigenti. “I consiglieri vanno messi in condizione di poter votare, con serenità, gli atti che si trovano a valutare – dice il vicesindaco Terenziano Di Stefano a nome dell’intera giunta – la lettera che abbiamo inoltrato va interpretata in questo senso. Spesso, anche per la mole di lavoro che i settori devono fronteggiare, capita che la documentazione arrivi incompleta o monca e questo non può accadere”. Tra le direttive che l’amministrazione comunale ha appena declinato agli uffici, c’è pure quella della lettera di trasmissione che dovrà accompagnare ogni atto.

“In questo modo – spiega ancora Di Stefano – verranno indicati con precisione gli allegati e la documentazione di accompagnamento all’atto. Tutti, a cominciare dai consiglieri, vanno tutelati nell’esercizio delle funzioni che gli vengono attribuite”. L’amministrazione comunale sembra andare verso le istanze sollevate da una parte della maggioranza, che ha rivendicato più controlli sulle condotte amministrative dei dirigenti, troppo spesso ritenuti quasi immuni dai controlli.

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