"Altro che fallimento!", Greco guarda a bis: "Alternativa non è chi è incline ai reati"
Gela. Nessun passo indietro e una “maggioranza solida”. La vede così il sindaco Lucio Greco, nonostante le mosse false sui numeri del piano economico finanziario. Anzi, l’avvocato si porta avanti e g...
Gela. Nessun passo indietro e una “maggioranza solida”. La vede così il sindaco Lucio Greco, nonostante le mosse false sui numeri del piano economico finanziario. Anzi, l’avvocato si porta avanti e guarda ad un secondo mandato. Per il sindaco, che potrebbe approcciare una verifica interna, non c’è alcun “fallimento”. Un allargamento non lo esclude. “Continuo a leggere di persone che, a cuor leggero e senza pensare alle conseguenze, vorrebbero che dichiarassi il fallimento della mia amministrazione e che creassi un governo di salute pubblica. Tutti concetti e pensieri che si ispirano ai rituali della vecchia politica, proprio quelli dai quali voglio prendere decisamente le distanze perché ci porterebbero fuori strada rispetto all’obiettivo supremo del futuro e del rilancio della nostra città. A parte, infatti, qualche criticità, come nel caso del servizio rifiuti e della cura del verde, settori su cui stiamo intervenendo e su cui ci saranno a breve delle novità, è innegabile, chiaro e documentato il successo dell’amministrazione che mi onoro di rappresentare, in termini di progetti finanziati, di opere appaltate, di cantieri avviati o in fase di avvio. Il piano strategico di sviluppo che abbiamo messo in campo tre anni fa – dice – è stato notevolmente rallentato dall’emergenza pandemica, ma adesso, finalmente, seppur tra mille ostacoli, abbiamo iniziato ad attuarlo. Chi parla di alternative dovrebbe vedere che c’è già un programma serio per la città, resta solo da realizzarlo insieme a tutte le forze civiche e politiche che ci credono e lo vogliono sostenere. C’è già una maggioranza solida, aperta comunque a chi vuole contribuire al bene della città e a tutte le forze a noi affini”. Greco conferma il prossimo step, in vista di un eventuale secondo incarico.
“Altro che dichiarare il fallimento. Sotto il profilo politico e civico, piuttosto, ritengo che dovremmo cominciare a pensare alla prossima legislatura e che ogni altra astrusa alchimia sia lontana dalle necessità vere dei cittadini”, aggiunge. L’avvocato non vede alternative e solleva pesanti dubbi. “Quale sarebbe, d’altronde, l’alternativa? Consegnare la città a quella parte di centrodestra che si è distinto solo per bloccare l’attività amministrativa e di cui certi rappresentanti hanno tanto ancora da chiarire con la magistratura, in quanto ritenuti “soggetti disposti a comportamenti risoluti e prevaricatori pur di realizzare profitti?” O ritenuti capaci di “reiterazione di reati in forza delle cariche ricoperte”? O vogliamo consegnarla a quelle forze populiste capaci solo di dire no e di criticare tutto e tutti tranne, stranamente, proprio coloro che devono rispondere di vari reati? Non voglio essere giustizialista – dice ancora – ma non intendo ricevere lezioni da chi dovrebbe fare un serio e onesto esame di coscienza. L’imperativo è di guardare avanti, mettendo al centro il bene della città che ha bisogno di modelli chiari da seguire sotto il profilo della moralità e della legalità”. Aperture sì ma con condizioni precise. “I fatti dicono che mai come oggi è stata messa in campo tanta progettualità, e sarebbe da folli non continuare con questa esperienza civica, in condivisione con i partiti che hanno realmente, e non a parole, l dimostrato di avere a cuore i problemi della città, abbracciando il progetto con il quale stiamo cambiando il destino della città e grazie al quale abbiamo un orizzonte preciso di investimenti almeno fino al 2026-2027. Il programma per la città a di domani c’è – aggiunge ancora – il piano strategico di sviluppo e i progetti ci sono pure. Lavoriamo e mettiamo i cittadini, da qui a due anni, nelle condizioni di scegliere tra questa rivoluzione in corso e gli eventuali altri progetti che riterranno validi e sani”.
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