“Alzare livello addetti ai lavori”, Mancuso: “Porto? A Pd manca terra sotto i piedi”

 
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Pepe e il deputato Ars Michele Mancuso

Gela. Buona parte della maggioranza attende responsi dal sindaco Lucio Greco, soprattutto dopo le mini consultazioni delle scorse settimane. Dalla giunta e fino al programma di fine mandato, tanti alleati aspettano un pronunciamento dell’avvocato. Il deputato regionale Michele Mancuso, fino ad oggi, ha sempre garantito l’iniziale apporto, come da accordi risalenti a due anni fa. La prossima settimana sarà in città e il dialogo con il sindaco prosegue. “Il confronto è assolutamente sereno e costruttivo – dice – allo stesso tempo, credo sia arrivato il momento di alzare l’asticella del livello degli addetti ai lavori. E’ una questione che ho posto al sindaco, ma chiaramente posso proporre, ma poi spetta a lui decidere. Io sono per una maggioranza consolidata. Tutti i consiglieri devono avere senso di responsabilità verso la maggioranza e il sindaco deve avere il senso di responsabilità per tenerla compatta”. Mancuso continua ad essere il punto di riferimento in città anche per il gruppo in costruzione della “nuova” Forza Italia e fa capire che probabilmente dopo due anni c’è l’esigenza di mettere mano alla composizione della giunta. “Assessori? Per me, meglio avere un assessore bravo che dieci non bravi”, aggiunge. Il concetto è piuttosto chiaro, dato che da tempo i forzisti spingono per un rilancio amministrativo. “C’è tanto da fare e gli impegni verso i cittadini sono tantissimi – dice ancora – dobbiamo guardarci negli occhi e rilanciare. Penso che anche il sindaco stia lavorando ad una fase di riallineamento, assestamento e rilancio. I problemi ci sono, soprattutto in alcuni ambiti. Mi riferisco, tra gli altri, alla progettazione. E’ inutile, senza progetti esecutivi potremmo lamentarci all’infinito, ma ci verrà sempre tolto tutto. Se ci sono defaillance, vanno sistemate. Servono soluzioni, dove ci sono carenze”. E’ inevitabile, in attesa delle determinazioni dell’avvocato, che Mancuso tocchi il punto di sempre, quello del porto rifugio. Pd e Movimento cinquestelle sono tornati alla carica, contestando l’azione non solo di Greco ma anche del deputato regionale e dell’altro forzista, l’assessore regionale Marco Falcone.

“Sentire parlare il Pd di porto rifugio, mi sembra inverosimile. In quaranta anni, non sono riusciti a fare nulla e criticano me che in poco più di tre anni sto cercando, insieme al governo regionale, di dare soluzioni. I ritardi sul porto non sono causati dalla Regione, ma da questioni logistiche e da provvedimenti come quelli sull’aumento dei quantitativi dello scavo. Stiamo aspettando il parere dell’Ispra e se ci sarà effettivamente una diminuzione del materiale di risulta, entro settembre dobbiamo far fare la gara, non ci sono altre questioni. Si dovrebbe capire che sul porto non possono esserci colori politici ma solo l’interesse della città – conclude – purtroppo, so che al Pd inizia a mancare la terra sotto i piedi. E’ assurdo che si critichi questo governo che sta assicurando pieno impegno alla città, dal lungomare al museo della nave, passando appunto dal porto e dalle altre opere in campo. Mi dispiace che tutte queste cose non le riesca a capire proprio il Pd”. Forza Italia e Mancuso non sembrano avere intenzione di lasciare il progetto politico dell’avvocato, anche in vista delle regionali del prossimo anno, ma chiaramente vogliono garanzie, che probabilmente passeranno anche da un possibile restyling della giunta.

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