Ampliamento compostaggio, sì a progetto: Regione, “niente valutazione ambientale”

 
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Gela. Dopo il sostanziale via libera all’aumento del quantitativo giornaliero di rifiuti conferibili a Timpazzo, con il doppio ok del dipartimento ambiente della Regione, arriva il sì anche per l’ampliamento della capacità del sistema di compostaggio di Brucazzi. I tecnici del dipartimento ambiente, con la firma del dirigente del servizio 1 Salvatore Di Martino, hanno disposto l’esclusione dalla procedura di impatto ambientale, sostanzialmente confermando quanto era stato deciso nel 2009, al momento di concretizzare il progetto per l’impianto. Da allora, le esigenze di tutti i Comuni dell’ambito sono drasticamente variate e il sistema di Brucazzi, ancora sotto gestione dell’Ato Cl2 in liquidazione, non è più riuscito a rispondere con efficienza. Il progetto di aumento della capacità di lavorazione dei rifiuti è stato proposto dallo stesso Ato, con il commissario Giuseppe Lucisano, che lo scorso anno prese il posto dell’avvocato Giuseppe Panebianco, che più volte tentò di ottenere il sì all’ampliamento, fondamentale per la frazione organica. Il progetto prevede di passare dalle attuali 7.200 ton/anno ad 11.000 ton/anno. Giornalmente, l’aumento si attesterebbe da 28,8 ton/gg a 36,66 ton/gg, di poco superiore al 27 per cento. Senza l’incremento, in base a quello che hanno scritto i tecnici di Ato nella documentazione inviata a Palermo, sui Comuni, compreso Gela, continuerebbe a permanere il peso di costi ulteriori per conferire in altri impianti di compostaggio, pubblici oppure privati. Il nuovo progetto per aumentare la capacità dell’impianto di Brucazzi, quindi, non necessita di essere sottoposto a procedura di valutazione ambientale e il percorso per la definitiva approvazione appare piuttosto in discesa. Sono comunque previste delle prescrizioni.

“Il compost prodotto da utilizzarsi presso utenze agricole dovrà rientrare nella categoria di ammendante”, si legge nel decreto del dipartimento ambiente. Inoltre, “l’impianto dovrà dotarsi di sistema di gestione ambientale certificato, anche al fine di garantire il continuo miglioramento in termini di performance ambientali e di codificare procedure di manutenzione e controllo degli impianti e dei presidi ambientali”. Sull’impianto di Brucazzi è ancora in atto una contesa tra l’Ato e la Srr, proprio per la gestione. La società, guidata dal sindaco di Butera Filippo Balbo, ha comunque deciso di presentare un altro progetto per un impianto di trattamento e recupero della frazione umida, da inserire nella piattaforma integrata di Timpazzo. Da Palermo, di recente, è invece arrivata la pesante comunicazione, destinata all’Ato, per la restituzione di circa 900 mila euro; somme dei finanziamenti, all’epoca rilasciati per la realizzazione dell’impianto. Dagli accertamenti, condotti anche dalla Ragioneria generale, è infatti emersa una discrepanza tra quanto finanziato e l’importo effettivamente rendicontato per la copertura di tutti i costi.

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