Anoressia e bulimia

 
0

Sono disturbi del comportamento alimentare che non riguardano solo i giovani ma anche i ragazzi.

L’allarme viene dal 71° Congresso della Società Italiana di Pediatria. Tra gli 8 e i 10 anni c’è quella che potremmo definire l’età del sospetto, in cui si manifestano i primi segni del problema.

Dottore, ho una figlia di 9 anni che, da alcuni mesi, spesso rifiuta il cibo. All’inizio sembravano capricci, ma mio marito ed io riteniamo che forse non sono solo capricci. Si sta riducendo pelle e ossa…!
Forse avete ragione. Forse non sono solo capricci, ma prima di allarmarsi di fronte a una figlia che cambia le proprie abitudini alimentari, occorre esaminare se vi sono delle nuove situazioni che destabilizzano la ragazza, come la scuola, un trasferimento, liti in famiglia, incomprensioni dei genitori, ecc. In questi casi occorre riportare l’equilibrio e la serenità. Diverso è il caso dei veri disturbi alimentari.

Forse è il caso di nostra figlia. Sembrano due parole troppo grosse:”anoressia e bulimia”. Ci siamo allarmati perché abbiamo letto che recentemente il Ministero della Salute ha condotto un’indagine su tale problema e si è evidenziato che già in bambine di 8 anni possono trovarsi i disturbi più comuni di tali comportamenti alimentari. Ne hanno parlato anche al 71° Congresso della Società Italiana di Pediatria.

Dottore, vuole spiegarci meglio cosa sono questi comportamenti alimentari?
L’anoressia è il rifiuto assoluto del cibo. E’ ossessione per la magrezza.
La bulimia è l’ingestione di grandi quantità di cibo che viene poi eliminato con vomito autoindotto.
La diagnosi precoce è essenziale sia per evitare gravi conseguenze, come il ritardo di crescita, sia per il successo del percorso terapeutico e la prognosi complessiva. Innanzi tutto occorre rivolgersi al Pediatra che vi chiederà se vi sono cambiamenti di umore, ansia, rallentamento della crescita, selezione e riduzione dei cibi, vomito, l’assunzione di molta acqua; un uso frequente del bagno, specie dopo i pasti, dichiarazioni relative all’estetica del proprio corpo. Ma attenzione: solo il 10% chiede aiuto o parla con i genitori di questi disagi estetici.

A che cosa può andare incontro nostra figlia?
Gli effetti dei disordini alimentari sono molto pesanti, sia sotto il profilo fisico che quello psicologico. Dal punto di vista fisico, gli effetti della malnutrizione comportano danni permanenti ai tessuti dell’apparato digerente, disidratazione, danneggiamento di gengive e denti, danni al cuore, al fegato e ai reni, problemi al sistema nervoso con difficoltà di concentrazione e di memorizzazione, danni al sistema osseo, blocco della crescita. Le ripercussioni psicologiche, invece, comportano depressione, basso livello di autostima, senso di vergogna e colpa, difficoltà a mantenere relazioni sociali e familiari, sbalzi di umore, tendenza a comportamenti maniacali, propensione al perfezionismo.

Perché un bambino, un ragazzo, un giovane vanno incontro a questi disturbi alimentari?
A fianco di un bisogno d’amore vi sono forti pressioni sociali e culturali. Le bambine e le adolescenti si confrontano con modelli di femminilità distorti e falsi, nei quali la magrezza e la perfezione estetica sono le chiavi di volta del successo. Negli ultimi anni, questo fenomeno ha coinvolto anche i maschi, con una percentuale che fra i giovani arriva addirittura al 17,9% .Sono preoccupati per il proprio peso e hanno una fissazione per lo sviluppo muscolare.

Dottore, ci suggerisca cosa possiamo fare noi genitori per nostra figlia e non rimanere spettatori impotenti.
Se gli attuali disturbi alimentari non riguardano anoressia e bulimia, allora occorre prevenire tali patologie. Come? Ascoltate sempre vostra figlia e sintonizzatevi sui suoi bisogni – evitate i commenti su qualche chilo in più o in meno – consentite a vostra figlia di vivere la propria infanzia – ascoltate il parere del Pediatra –
Se i disturbi alimentari sono il campanello d’allarme dell’inizio di queste due patologie occorre un intervento multidisciplinare che coinvolge il medico, il nutrizionista e lo psicologo.
Ma soprattutto occorre avere sempre vicino i genitori, eliminando conflitti, rancori e incomprensioni, cercando di vivere insieme nell’amore e nella serenità.

Dottor Antonino Bianca Pediatra
http://www.studiomedicobianca.it

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here