Appalti, corruzione e politica, inchiesta a Piacenza: dal gip Susino non parla

 
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Gli investigatori di Piacenza che hanno eseguito arresti e altre misure (foto Piacenza24)

Piacenza. Per gli investigatori piacentini, sarebbe stato lui uno dei principali organizzatori di un presunto affare, fatto di appalti pubblici e connivenze con la politica e gli amministratori locali dell’area della Val Trebbia. Questa mattina, l’imprenditore gelese Nunzio Susino, arrestato la scorsa settimana insieme a tecnici e sindaci di alcuni Comuni di quella zona, si è presentato davanti al gip del tribunale di Piacenza. Assistito dall’avvocato Paolo Fiori, ha scelto di avvalersi della facoltà di non rispondere. Probabilmente, la difesa vorrà valutare il contenuto di tutte le carte d’accusa. I pm della procura emiliana e i carabinieri hanno passato al setaccio la documentazione di decine di appalti pubblici, affidati all’azienda di Susino, la “Cooperativa edile e forestale Altavaltrebbia soc coop”, e alle società di altri imprenditori che avrebbero sfruttato il sistema e la presunta complicità di politici e sindaci del territorio. E’ consistente la mole di intercettazioni telefoniche e ambientali, dal cui contenuto emergerebbe proprio il presunto “pactum sceleris”, tra imprenditoria e politica.

Le indagini sono ancora in corso e gli investigatori stanno monitorando la documentazione di tante gare per i lavori. All’imprenditore gelese, attualmente detenuto in carcere, sono contestati  più di venti capi di imputazione. E’ accusato di associazione per delinquere, turbata libertà degli incanti, concussione, truffa, corruzione, frode nelle pubbliche forniture e falso ideologico. Ormai da anni, insieme alla famiglia, vive e opera nella zona della provincia di Piacenza.

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