Arancio non si ricandida, Di Cristina per l’Ars: “Giunta? Troppi errori e Di Stefano sbaglia”

 
0

Gela.  L’attuale deputato regionale Giuseppe Arancio fa un passo indietro e non si ricandiderà all’Ars. La conferma è arrivata questa mattina, nel corso di una conferenza stampa, che i democratici hanno tenuto anche per rispondere ai mancati ritorni da parte del sindaco Lucio Greco. “Il partito ha chiesto ufficialmente al segretario provinciale Peppe Di Cristina la disponibilità a candidarsi all’Ars”, hanno detto il segretario cittadino Guido Siragusa e il parlamentare Arancio. La staffetta dovrebbe essere ufficializzata probabilmente già in serata, al termine della direzione provinciale del partito che è in programma a Niscemi. Siragusa, a nome di tutto il partito, ha voluto ringraziare Arancio per quanto fatto in questi due mandati ricoperti all’Ars. “Arancio ha introdotto una visione del partito del tutto non verticistica e ha lavorato sempre nell’interesse della città”, ha detto. Ora, l’ultima parola spetta al segretario Di Cristina, che probabilmente già questa sera dira’ sì alla candidatura. I dem ne hanno approfittato per confermare la loro totale contrarietà al progetto del termovalorizzatore, annunciato dal presidente della Regione Nello Musumeci. “Non siamo il partito del no ma confermiamo che la scelta della città per la realizzazione di un progetto così grosso non ha una logica – ha ribadito Siragusa – non si capisce perché i rifiuti della Sicilia occidentale debbano essere bruciati in un inceneritore da realizzare in città“. Il parlamentare Arancio ha indicato di aver provveduto ad una richiesta di accesso agli atti. “Questo progetto – ha detto – viola il piano di risanamento. Bisogna anche considerare l’impatto che si avrebbe con il percorso dei camion che porterebbero i rifiuti in città. Non vengono rispettati gli accordi per la decarbonizzazione mirati ad un risanamento che non passa sicuramente da un inceneritore”. I dem sono pronti ad iniziative per evitare che il maxi progetto da 640 milioni di euro possa sorgere nell’area locale, già ricompresa tra i siti a forte rischio industriale.

Chiaramente, i vertici del partito non hanno nascosto che sabato, durante la direzione cittadina, è stato toccato anche il capitolo della proposta di un tavolo comune fatta al sindaco, con al centro il rilancio industriale e la ripresa del comparto agricolo. Come era già trapelato, i dirigenti del partito non hanno condiviso i tempi lunghi posti dal sindaco e comunque andranno per la loro strada. Nell’arco dei prossimi quindici giorni, sarà predisposto un documento “per la città”. “La nostra proposta non poteva che essere inoltrata al sindaco – ha confermato il segretario dem Siragusa – dispiace dirlo, ma l’hanno buttata troppo in politica. La nostra proposta non voleva dissimulare nessuna iniziativa politica. Non siamo interessati alla trattativa. Il Pd è un partito di opposizione e credo si sia già ben capito. Non si tratta di demagogia, come spesso ha dichiarato il vicesindaco Di Stefano. Noi ci mettiamo a disposizione della città e anzi attraverso i nostri riferimenti nazionali possiamo già dire che i due progetti presentati per il Pnrr saranno approvati e finanziati”. I democratici fanno capire che dal sindaco Greco si sarebbero aspettati una risposta diversa, avviando un confronto sui temi. “Sono stati commessi troppi errori – ha continuato Siragusa – anche sul termovalorizzatore la posizione della giunta è troppo ondivaga. Sembra che non si abbia il coraggio di spiegare alla città che c’è una posizione favorevole alla realizzazione di un inceneritore. Più in generale, sui rifiuti il ruolo della città è diventato marginale. Nella Srr non abbiamo più alcuna voce in capitolo. A differenza delle liste civiche, che oggi ci sono e domani non ci saranno, abbiamo il dovere verso la città di fare proposte concrete”. Ormai, è più che evidente che il Pd abbia individuato nel gruppo del vicesindaco Di Stefano forse l’ultimo vero argine politico ad un dialogo sui temi con l’amministrazione comunale. Ieri, Di Stefano ha voluto precisare quello che fino adesso è stato fatto nel comparto dello sviluppo economico, quasi a voler prendere le distanze da qualsiasi altra iniziativa esterna. “Fregnacce ne abbiamo sentite troppe in quest’ultimo periodo – ha continuato Siragusa – chi pensa che lo sviluppo del territorio possa passare da soluzioni diverse da quelle del protocollo del 2014 sbaglia di grosso”. Tra le soluzioni che Idem vorrebbero mettere anche sul tavolo del sindaco, c’è quella della filiera del riuso delle acque reflue. Il dirigente locale del partito Giuseppe Fava ha illustrato gli aspetti più tecnici. “In questo modo si garantirebbe una vera sostenibilità in agricoltura – ha detto – mettendo alle spalle il ricordo dell’acqua che ancora oggi finisce in mare. Insieme al deputato Arancio abbiamo studiato le soluzioni che devono favorire la città. Siamo arrivati ad una legge sul tema i gestori dei sistemi di depurazione possono fornire le acque reflue dopo l’apposita procedura per renderla conforme ad un utilizzo in agricoltura ma anche per fini civili. La mancanza di acqua nelle campagne annualmente venire meno una produzione di circa 60 milioni di euro. Non è più sostenibile”. I democratici, in attesa de sì ufficiale di Di Cristina, sembrano ormai convinti logo sui temi non abbia le basi politiche per partire. Le distanze sono ancora notevoli e il sindaco Lucio Greco sembra intenzionato a mantenere una certa stabilità nella sua maggioranza piuttosto che aprire ai dem, con il rischio di attirare reazioni politiche di alcune aree della sua coalizione. A questo punto, il dialogo del Pd sarà con la città e con quelle forze del campo progressista che più si addicono alla linea politica che dovrebbe condurre alle prossime regionali. Da Timpazzo al termovalorizzatore, passando per la destinazione delle royalties e per il progetto di rilancio della tessuto economico locale, il dialogo tra il Partito Democratico e Greco non sembra svilupparsi sulle note giuste. Non una chiusura definitiva, quella dem, ma certamente una netta demarcazione politica delle posizioni rispetto a quelle dei pro-Greco.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here