Archeologia Urbana, esperti a confronti all’Eschilo

 
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Un momento del convegno all'Eschilo

Gela. Gela e la sua storia, le sue origini, i suoi scavi che stanno riportando alla luce un patrimonio inestimabile, un patrimonio che sta facendo scattare nei gelesi quell’orgoglio che avevano accantonato, chiuso in un cassetto per inseguire il sogno dell’industrializzazione, dell’oro nero. Il riscatto della città, oggi, dipende sì dalla classe politica e dalle sue capacità amministrative ed intuitive, ma dipende tantissimo anche dalla volontà di cambiamento dei cittadini. E’ questo, in sostanza, il messaggio che si è voluto lanciare attraverso un confronto fra esperti, che si è tenuto nell’aula magna del Liceo Eschilo, durante il convegno di questa mattina sul tema “Archeologia Urbana a Gela e valorizzazione dei siti”. Un convegno che ha messo insieme il mondo dei club service, delle associazioni culturali, dei volontari, degli appassionati di archeologia, anche subacquea, della scuola e del FAI. La riconversione, di cui tanto si parla, bisogna pretenderla ed è giusto che vada avanti, ma dalle viscere di questa città, quasi con prepotenza, sta riemergendo la storia di un glorioso passato che oggi va tutelato e ridato alla città. Quello a cui si sta assistendo, grazie agli scavi per il rifacimento della rete idrica, non può passare in sordina, è un’occasione da non lasciarsi scappare, la città potrebbe rinascere proprio grazie a questo tesoro unico che il sottosuolo ci sta restituendo. Quello dell’archeologia urbana è un capitolo a parte rispetto ai grandi scavi, ed è proprio per questo che in città è necessario fare le scelte giuste. Raramente l’archeologia urbana produce siti visitabili, proprio perché si tratta di reperti emersi durante i lavori di riqualificazione di un perimetro urbano, nel caso di Gela appunto per il rifacimento della rete idrica.

C’è la necessità del rinterro e del ripristino, nel caso gelese, delle strade e della viabilità. “Non è semplice, ha affermato Mario Cernigliaro, organizzatore del convegno e RUP dei lavori della rete idrica, mediare tra le esigenze della conservazione e quelle delle normali attività della vita cittadina. L’idea del convegno è nata proprio per mettere insieme le energie di tutti e lavorare al bene della città tutelando il patrimonio archeologico”. Il convegno è stato patrocinato dal Rotary club e Dall’Archeo club D’Italia, rappresentati dai rispettivi presidenti Manlio Galatioto e Francesco Russello. Sono intervenuti Mario Cernigliaro che ha relazionato sul tema “Incontri occasionali lungo la strada dell’acqua”; Giuseppe La Rocca e Clelia Muzzicato che hanno relazionato sul tema “Valorizzazione del territorio: FAI, cultura, potenzialità e prospettive”; Francesco Cassarino che ha affro9ntato il tema “In fondo al mare. Scavi e ricerche” ed infine Danilo Giordano che ha parlato delle opportunità e finanziamenti per la promozione del territorio. I lavori sono stati moderati dalla giornalista Maria Concetta Goldini.

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