“Archiviare per la morte di Jessica Platania”, famiglia si oppone: “Errori dei medici”

 
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Jessica Platania

Gela. Jessica Platania, quarantacinquenne molto nota in città per la sua attività di volontariato in difesa dei randagi, sarebbe morta, nell’agosto dello scorso anno, per un errore dei medici. Un caso di malasanità, che l’ha strappata alla sua famiglia. Ne sono certi i genitori che attraverso il loro legale, l’avvocato Giuseppe Smecca, hanno deciso di opporsi all’archiviazione del caso, richiesta invece dai pm della procura di Napoli. Sono i magistrati partenopei ad occuparsi dell’indagine, dato che Jessica Platania morì dopo essere stata sottoposta ad un intervento chirurgico di laparocele, all’ospedale “Del Mare”. Il decesso arrivò qualche giorno dopo un malore, accusato a seguito dell’operazione. I genitori, attraverso il loro legale, presentarono denuncia e sono partite le indagini, che però secondo i pm non hanno fatto emergere responsabilità. Una conclusione che il legale dei genitori della quarantacinquenne sta contestando. Sono già stati prodotti referti medici e documentazione clinica. Secondo la famiglia, per un intervento chirurgico di quel tipo, durato diverse ore, la paziente andava poi collocata direttamente in terapia intensiva e rianimazione e non in degenza ordinaria, come invece accadde. Già l’anno prima, Jessica Platania si era rivolta ai medici napoletani, ma di un’altra struttura ospedaliera. Tutto venne bloccato quando scoppiò la pandemia da Covid. Quei medici spiegarono appunto che l’intervento non poteva essere effettuato, visto che sarebbe stato necessario il successivo ricovero in terapia intensiva, ma i posti in quel periodo erano riservati solo a pazienti Covid. La quarantacinquenne, lo scorso anno, per cercare di avere una soluzione al problema fisico che l’aveva colpita, si rivolse all’equipe dell’ospedale “Del Mare”. Arrivò però la tragica fine, che ha scosso i genitori, tanto da indurli a denunciare un presunto caso di malasanità. Ora, dovrà essere il gip del tribunale di Napoli ad esprimersi. Per il legale che assiste la famiglia Platania, ci sarebbero state troppe valutazioni superficiali da parte dei pm della procura. Non venne disposta l’autopsia sul cadavere ma fu solo autorizzata una perizia, attraverso l’esame delle cartelle cliniche.

Troppi vuoti nell’attività di indagine, secondo i familiari, e per questo motivo le verifiche investigative devono proseguire. Una dettagliata opposizione è stata depositata e il gip dovrà fissare l’udienza per la trattazione. I genitori continuano a portare avanti l’attività di volontariato, nel ricordo della figlia. Vogliono però che si faccia chiarezza su quanto accaduto, così da avere giustizia.

1 commento

  1. Spero facciano luce su questa tragedia. Eravamo compagni di classe. Ragazza solare ed esplosiva. Non si può morire cosi. Chi ha sbagliato deve pagare.

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