Area ad elevato rischio ambientale, prevenzione per 110 mila soggetti esposti

 
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Gela. “A Gela ci troviamo in un’area ad alto rischio ambientale. La Regione ha approvato un progetto specifico per i circa 110 mila soggetti esposti in questo territorio”. A parlare è Carmelo Iacono, direttore generale dell’Azienda sanitaria provinciale di Caltanissetta, certo di potere rispondere alle emergenze di malattie oncologiche avviando un progetto mirato con la realizzazione di due unità funzionali di prevenzione. Una a San Cataldo, dove si farà oncologia con prevenzione e ricovero in hospice.

“L’altro a Gela – assicura Iacono, manager dell’Asp nissena – Sarà attivata una Breast unit, ovvero un centro di senologia multidisciplinare, accoppiata all’oncologia e all’ematologia”. In verità la Breast unit rimarrà unità operativa semplice del dipartimento di Chirurgia, nonostante la levata di scudi avviata dal responsabile del servizio Giuseppe Di Martino che con una petizione popolare era stato capace di raccogliere 20.302 firme per ottenerne l’avvio e l’elevazione ad unità complessa.

“La notizia più importante – aggiunge il direttore generale dell’Asp – è avere ottenuto il placet dalla regione del progetto, inserito nell’atto aziendale, di creare due unità funzionali di prevenzione. In una unica zona sarà possibile fare esami mammografici, pap test e distribuire kit per la mammografia. Solo a Gela, in quanto area ad alto rischio ambientale, grazie ad un incremento della quota capitale, sarà allargata l’attività di screening per rispondere all’emergenza dei 110 mila soggetti esposti. Saranno effettuati screening preventivi oltre al pap test, mammografia e ricerca del sangue occulto nelle feci”. 

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