Area di crisi, poche certezze dal ministero: “Accordo di programma scade ad ottobre”

 
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Gela. La risoluzione della commissione industria del Senato è stata approvata ad inizio giugno e tra le priorità figura l’area di crisi complessa locale, strumento che avrebbe dovuto sbloccare investimenti per milioni di euro. Ad oggi, però, gli uffici ministeriali sembrano tutt’altro che sulla buona strada. Filtra non poca preoccupazione per tempi che si stanno facendo sempre più lunghi. L’accordo di programma scade ad ottobre e occorre accelerare, perché altrimenti il rischio serio sarebbe di perdere tutto, anche i 25 milioni di euro previsti. A Palazzo di Città, il sindaco Lucio Greco e l’assessore Terenziano Di Stefano attendono riscontri da Roma. Il primo cittadino e il consulente, l’ingegnere Pietro Inferrera, sono stati sentiti dalla commissione del Senato, ribadendo l’importanza di strumenti come l’area di crisi, l’accordo di programma e il Contratto istituzionale di sviluppo. Grandi passi in avanti, però, non ce ne sono. La preoccupazione non risparmia esponenti che da anni lavorano su questi temi. Il senatore grillino Pietro Lorefice è stato tra i più attivi in commissione industria, spingendo per inserire impegni precisi nella risoluzione destinata al governo Draghi. “Purtroppo – conferma – anche negli scorsi giorni ho chiesto aggiornamenti al direttore generale, che per conto del Ministero dello sviluppo economico segue l’area di crisi di Gela, ma senza avere grandi novità. Mi è stato riferito che si continua a lavorare. Il problema è che l’accordo di programma scade ad ottobre e deve essere necessariamente prorogato”. Probabilmente, dopo Ferragosto, il senatore grillino tenterà ancora una volta di avere riscontri più approfonditi, magari attraverso contatti istituzionali anche con l’amministrazione comunale, come è stato fatto di recente per il finanziamento da 30 milioni di euro del programma “Qualità dell’abitare”.

I tempi lunghi e gli impegni che rischiano di essere disattesi dal governo, potrebbero mettere in ginocchio un territorio, che vorrebbe inoltre puntare sul Contratto istituzionale di sviluppo, altro capitolo seguito dall’amministrazione comunale, di recente con qualche interlocuzione con il ministro Mara Carfagna (dopo che il Cis per il territorio locale era stato sostenuto dall’ex ministro dem Giuseppe Provenzano). Sul Cis pare possano esserci nuovi incontri, anche romani. Serve un’accelerazione su fronti troppo importanti. Subire altre battute d’arresto, potrebbe segnare la fine per progetti e investimenti, citati da anni ma ad oggi rimasti solo sulla carta.

1 commento

  1. Mi pare che mancano all’appello nel patto per il sud lo stadio nuovo 15,560ml – e l’orto Pasqualello 8ml
    la parte più consistente ,e GELA non può perderli, rilancerebbero il centro storico e lo sport

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