Area di crisi e accordo di programma, sì a proroga: fondi per 20 milioni, serve una svolta

 
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Gela. Era un passaggio amministrativo necessario, che la giunta ha definito. Anche a Palazzo di Città è arrivata l’approvazione della proroga dell’accordo di programma, scaduto nell’ottobre dello scorso anno. Il sindaco Lucio Greco e gli assessori hanno autorizzato la delibera, dopo il sì già arrivato dal Ministero dello sviluppo economico e dalla Regione. L’accordo di programma stanzia circa ventuno milioni di euro (erano inizialmente venticinque ma c’è un progetto già finanziato che ha assorbito una parte dei fondi), che dovrebbero servire a coprire iniziative imprenditoriali sul territorio locale. Ad oggi, nonostante sia stato definito all’indomani della scelta di riconvertire a green la fabbrica Eni di contrada Piana del Signore, risultati veri e propri non ce ne sono. Solo un progetto, validato da Invitalia, è riuscito ad arrivare allo stanziamento dei fondi, ma non è ancora entrato a regime. Per il resto, nulla di nulla. Anche su questo aspetto, di recente, il sindaco Lucio Greco si è confrontato con le parti sociali e con la politica. Il contenuto della proroga, in queste settimane, è stato valutato in Comune, anche tra le stanze del settore sviluppo economico, coordinato dall’assessore Terenziano Di Stefano. Di fatto, non ci sono modifiche apportate, anche perché un eventuale intervento di questo tipo avrebbe potuto allungare ulteriormente i tempi. L’area di crisi locale e l’accordo di programma, lo scorso anno, sono stati al centro di un’indagine condotta dalla commissione industria del Senato. Sono emersi ritardi burocratici e poca capacità politica, nel dar seguito ai potenziali investimenti sul territorio. Il budget è comunque assai limitato, rispetto a quelle che sono le necessità di un territorio, da decenni in crisi profonda. Dell’area di crisi fanno parte più di venti Comuni, elemento che di certo non favorisce lo sviluppo di una “cabina di regia” unica.

Il governo ha apportato variazioni alla disciplina sull’accesso a questo tipo di fondi, prevedendo vincoli in entrata meno rigidi, per l’iniziale dotazione finanziaria delle aziende interessate. Potrebbe essere un’evoluzione favorevole, come di recente ha spiegato il senatore grillino Pietro Lorefice, che lo scorso anno ha partecipato ai lavori della commissione industria, davanti alla quale sono stati sentiti anche l’avvocato Greco e il consulente, l’ingegnere Pietro Inferrera. Con l’approvazione della proroga, destinata a toccare un arco temporale non inferiore ai trentasei mesi, bisognerà attendere il bando, necessario per tentare di accedere ai fondi, che vanno sfruttati, in un territorio che è stato riconosciuto anche come Zona economica speciale. I ventuno milioni dell’area di crisi, confermati sia da Roma che da Palermo, si aggiungono al pacchetto dei finanziamenti a disposizione dell’amministrazione comunale. Greco e la sua giunta puntano a concretizzarli, con progetti e cantieri, anche se il cammino è ancora piuttosto lungo.

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