Aree ex Asi bloccate, nuovi investimenti quasi impossibili in contrada Brucazzi

 
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Gela. Su un piano istituzionale, l’amministrazione comunale cerca di trattare anche con il governo nazionale, in attesa dello sblocco di strumenti come il Cis. L’accordo di programma e l’area di crisi complessa, invece, ad oggi non hanno prodotto i risultati ipotizzati. Investire sul territorio non è cosa facile e quello che si verifica per le aree ex Asi sembra l’esempio lampante di come sia quasi impossibile programmare. Allo stato attuale, con provvedimenti regionali che non hanno per nulla semplificato la situazione, le aree di contrada Brucazzi sono praticamente paralizzate. Quelle libere, sulle quali potrebbero mettere gli occhi i potenziali investitori, sono quasi sospese nel nulla. Non sono mai passate alla gestione dell’Irsap e rimangono nella disponibilità dell’ex Asi in liquidazione, che però non può procedere con eventuali assegnazioni. Andando avanti così le cose, sono destinate a rimanere in un limbo burocratico, che neanche la Regione è riuscita fino ad oggi a sanare. Una “paralisi” amministrativa che rischia di pesare anche sull’avvio della Zona economica speciale e sulla possibilità di accedere ai finanziamenti, previsti dagli strumenti istituzionali sui quali l’amministrazione comunale e le parti sociali puntano parecchio. Il paradosso di contrada Brucazzi, in queste settimane, è al centro di verifiche, condotte dalla commissione consiliare sviluppo economico, presieduta da Rosario Faraci e composta da Luigi Di Dio, Virginia Farrugia, Pierpaolo Grisanti ed Emanuele Alabiso. I consiglieri hanno avuto confronti con tecnici e funzionari. Sulle aree ex Asi e sui servizi della zona industriale, la commissione è più volte intervenuta, ma si è aperta anche la maglia delle aree “sospese”. Nelle ultime settimane, pare ci siano stati incontri anche tra funzionari locali Irsap e parlamentari del territorio. La Regione dovrebbe prendere in considerazione l’intera vicenda.

Anzitutto, il primo passo è il passaggio definitivo di tutti i beni strumentali dall’ex Asi in liquidazione ad Irsap, che avrebbe in questo modo la possibilità di gestire direttamente le aree e assegnarle, assicurando una percentuale all’ex Asi, che in questo modo potrebbe coprire anche eventuali debiti pregressi. Già nel recente passato, sulle aree locali ex Asi si erano accesi i riflettori, per i prezzi fin troppo elevati, decisamente superiori alla media di altre aree industriali dell’isola, al punto da non incentivare possibili investimenti.

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