“Argo-Cassiopea”, cantieri partiti: Castania (Uiltec), “prescrizioni non blocchino i lavori”

 
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Primi interventi nelle aree a terra del progetto "Argo-Cassiopea"

Gela. Intorno al progetto per il gas “Argo-Cassiopea” ormai da alcuni anni sono tante le attenzioni che si sono concentrate, a maggior ragione con lo scoppio della crisi energetica causata dall’attacco russo all’Ucraina. I cantieri sono partiti e la gran parte delle autorizzazioni del progetto a mare è stata rilasciata. E’ l’investimento finanziariamente più impegnativo dell’intero protocollo di nove anni fa. Ai vertici di Enimed, che coordina “Argo-Cassiopea”, è appena arrivato il nuovo amministratore delegato, Alina Pomar. Ci sono state prime interlocuzioni anche con i sindacati. Le segreterie territoriali, in più occasioni, non hanno mancato di sollecitare l’avvio delle attività che dovrebbero assorbire una parte consistente dell’indotto. Le indicazioni aziendali, fino ad oggi, non sono mai cambiate. L’obiettivo è di entrare in produzione dal 2024. “L’azienda ha sempre confermato queste indicazioni – dice il segretario Uiltec Maurizio Castania – questa volta, non va alla ricerca di alcun alibi anche perché i cantieri per “Argo-Cassiopea” sono partiti. Quando si tratta di questo territorio, però, l’attenzione deve essere sempre assai elevata. Noi speriamo che le istituzioni vadano di pari passo con le esigenze del progetto e dei lavori”. Il sindacalista, che ormai da anni segue tutte le vicende degli investimenti della multinazionale insieme ai colleghi di Filctem e Femca, non dimentica che spesso si sono creati veri e propri cortocircuiti burocratici, tali da mettere a rischio i progetti. “Regione e Comune – continua – hanno un ruolo veramente importante e come sindacato riteniamo che ci debba essere lo stesso impegno sull’aspetto autorizzativo”. I permessi necessari, con relativi provvedimenti, sono stati rilasciati in questi anni, anche se c’è voluto del tempo per completare l’iter. Per “Argo-Cassiopea”, c’è soprattutto l’aspetto delle prescrizioni da non sottovalutare e proprio a quello si riferisce Castania.

“C’è un tavolo che deve prendere il via sulle prescrizioni – precisa – l’avanzamento dei lavori dovrebbe andare di pari passo con la questione dell’attuazione delle prescrizioni. Vogliamo evitare che possano esserci rallentamenti o fermi dei cantieri proprio per queste vicende. Purtroppo, il rischio c’è”. Ormai da settimane, il responsabile della Riserva Biviere Emilio Giudice attende che gli uffici comunali procedano con la convocazione del tavolo, previsto nel provvedimento autorizzativo che il municipio ha rilasciato per l’investimento di Eni. Fino ad oggi, non è mia partita una convocazione. Si tratta di prescrizioni ambientali che riguardano inevitabilmente l’area vincolata nella quale è previsto il progetto del gas. Giudice, a più riprese, spiegò che in realtà le prescrizioni andavano attuate prima dell’avvio dei cantieri.

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