“Argo-Cassiopea”, forti timori dei sindacati: “Tempi troppo lunghi, lavori devono partire”

 
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I segretari Emiliani, Catania e Castania

Gela. In Comune, proprio in queste settimane, è in pieno svolgimento l’attività istruttoria per il rilascio dell’autorizzazione delle opere a terra, nella cosiddetta “fase 2” dell’investimento “Argo-Cassiopea”. Allo stesso tempo, il tavolo di confronto è al lavoro per valutare il rispetto delle prescrizioni, già poste nell’autorizzazione dello scorso anno (quella per le attività preliminari). I sindacati del settore, già in altre sedi, hanno espresso più di una preoccupazione. Temono che il cronoprogramma fornito da Enimed possa slittare ulteriormente, senza l’avvio a regime dei lavori, previsto per settembre. In mancanza delle attività, il rischio è di una nuova emergenza occupazionale. I lavori del progetto “Argo-Cassiopea”, oltre ad essere strategici per le forniture nazionali di gas, sono decisivi per l’indotto di Eni e per tutta l’occupazione che ruota intorno al sistema up stream e non solo. “Pur in presenza di interlocuzioni tra il Comune ed Eni – dicono i segretari di Filctem, Femca e Uiltec – relative alle prescrizioni, esprimiamo comunque notevole preoccupazione per le attività lavorative che slitteranno in tempi non brevi”. I segretari Gaetano Catania, Francesco Emiliani e Maurizio Castania, confermano che se tutta l’attività lavorativa dovesse tardare ancora, allora non sono da escludere “notevoli tensioni”. Le sigle sindacali passano alle vie di fatto e chiedono un incontro ad Eni e all’amministrazione comunale. In un documento congiunto fanno riferimento alla necessità della “realizzazione fattiva dell’investimento”. Anche in altre fasi di questo complesso e lungo iter autorizzativo, avevano posto l’esigenza di tempi certi, proprio per l’importanza dell’investimento e per le ricadute occupazionali che potrà avere.

“E’ il momento di intervenire immediatamente e non farsi rallentare da contesti burocratici”, aggiungono. Senza riscontri alle loro richieste, sono pronti a mettere in campo altre iniziative per arrivare alla “messa in opera dell’investimento”. Non sembra affatto un caso, inoltre, che alla fine tengano a precisare che si attende la fase finale, con l’avvio dei lavori, da ormai otto anni.

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