Arrestato per estorsioni a imprenditore, Cassazione annulla sentenza

 
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Gela. La seconda sezione della corte di Cassazione ha annullato la sentenza per estorsione nei confronti di Paolo Di Maggio, 53 anni, arrestato il 16 ottobre 2008 nell’ambito del blitz “Strike”.

Sarà la quarta sezione della corte d’Appello a dovere giudicare Di Maggio, assistito dai legali Cristina Alfieri e Flavio Sinatra, arrestato insieme ad altri cinque imputati.

Per cinque anni di fila (dal 2001 al 2006) alcuni imprenditori avrebbe pagato il pizzo. Prima 500 mila lire mensili e successivamente mille euro in occasione delle festività di Natale, Pasqua e Ferragosto. Vittima principale era un imprenditore, titolare di una ditta che si occupa del trasporto di prodotti ortofrutticoli.

Diversi affiliati, sia alla Stidda che a Cosa Nostra, si alternavano nella riscossione dei soldi. Già all’epoca Di Maggio si trovava in carcere. Oltre all’imprenditore era stato preso di mira anche il titolare di un’impresa nautica.

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