Arriva la svolta per l’indotto Eni? Tre aziende pronte ad assorbire i licenziati di Eurotec e diversi operai della lista di disponibilità

 
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Gela. Potrebbe essere una vera e propria svolta per le sorti dell’indotto Eni.


Il confronto con le aziende. Nelle ultime ore, si è aperto il tavolo di confronto successivo alla vicenda dei diciannove operai di Eurotec licenziati. I sindacati confederali, quelli dei metalmeccanici, i rappresentanti di Confindustria Centro Sicilia e gli imprenditori di almeno quattro aziende dell’indotto sembrano già aver trovato l’intesa per l’assorbimento non solo dei diciannove lavoratori Eurotec tagliati ma anche di diversi operai inseriti nella lista di disponibilità. All’invito di Confindustria e dei sindacati hanno risposto i vertici di aziende locali come Sicilsaldo, Cosmi Sud ed Ergo Meccanica, tutte impegnate nell’indotto di raffineria e non solo. All’incontro si sono presentati anche i responsabili di una quarta società, impegnata nel settore dei lavaggi industriali. “Le liste dei lavoratori sono state fornite – dicono i confederali di Cgil, Cisl e Uil – e gli imprenditori presenti hanno ribadito la disponibilità a procedere con le assunzioni”. All’indomani del vertice in prefettura a Caltanissetta, tutto incentrato sui licenziamenti di Eurotec, sono stati proprio i confederali Ignazio Giudice, Emanuele Gallo e Maurizio Castania, oltre ai metalmeccanici Orazio Gauci, Angelo Sardella e Nicola Calabrese, a spingere per avviare il confronto con le aziende prima di Ferragosto. Così è stato. A questo punto, operai Eurotec licenziati e personale inserito nella lista di disponibilità potrebbero confluire, a breve, nell’organigramma delle aziende presenti alla riunione. Il lavoro in raffineria, in vista della riconversione green del sito, ha iniziato a toccare livelli decisamente più elevati rispetto agli scorsi mesi. “Tra raffineria, Enimed e Syndial – spiegano fonti sindacali – ogni giorno, i lavoratori dell’indotto impegnati sfiorano quota novecento. A breve, ci sarà un notevole picco d’occupazione che dovrebbe durare per diversi mesi”. I vertici della multinazionale Eni hanno confermato che la green refinery, autorizzata anche con il decreto Via/Aia, dovrebbe entrare a regime entro giugno del prossimo anno. “Rimangono alcune incognite – dicono i confederali di Cgil, Cisl e Uil – a cominciare dall’accordo di programma. Vorremo capire che fine ha fatto e perché tutto sembra tacere”.

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