Arrivò in tribunale vent’anni fa, il giudice Vaccaro candidata al Csm: “Oltre le correnti”

 
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Il giudice Veronica Vaccaro

Gela. Il suo nominativo è stato sorteggiato per il comitato “Altra proposta” nella lista giudici, per il Consiglio superiore della magistratura. Il giudice Veronica Vaccaro ha accettato la candidatura e sarà in lizza nel collegio 4 che raggruppa Sicilia, Puglia, Basilicata e Calabria. Da quasi vent’anni è in servizio in tribunale, dove è arrivata nel 2003. Per tredici anni ha svolto funzioni giudicanti nella sezione penale, anche come gip-gup. Dal 2017, per ultradecennalità nelle funzioni gip-gup, è invece passata alla sezione civile, soprattutto in materia di stato e capacità delle persone. Sia alcune decisioni in materia penale che pronunce civili sono state oggetto di pubblicazione. Sono in corso due pubblicazioni di dottrina sulla riforma Cartabia, per riviste specializzate in materia di diritto di famiglia. Ha conseguito il parere positivo per la V valutazione di professionalità espresso dal Consiglio Giudiziario di Caltanissetta. A causa dei frequenti turnover, che in tribunale sono ricorrenti, ha ricoperto in questo ventennio, in aggiunta ai compiti dell’ufficio affidatole, anche altri ruoli in supplenza. Nonostante tutto, non ha lasciato arretrato né in sede penale né in ambito civile, dove con la pandemia che ha bloccato le attività è stata tra i primi magistrati in Italia ad organizzare modalità telematiche per il giudizio civile. In cinque anni, ha definito oltre 3.560 procedimenti. L’attività nel corso del periodo della pandemia l’ha portata avanti, anche per definire provvedimenti che toccavano esigenze alimentari delle persone. Negli anni di servizio in tribunale, ha svolto funzioni di presidente vicario e presidente di sezione penale facente funzioni, nonché le funzioni di giudice coordinatore dell’ufficio gip-gup e di giudice coordinatore della sezione civile. E’ stata componente del Consiglio giudiziario, della Commissione flussi e della Commissione pari opportunità presso la Corte d’Appello di Caltanissetta. Ora, è arrivata la candidatura al Csm, che vuole imperniare sul superamento delle correnti interne. “Il mio criterio ispiratore in questo ventennio di funzioni giurisdizionali è stato il principio di buon andamento e imparzialità dell’amministrazione della giustizia, espresso dall’articolo 97 della Costituzione, su cui ho giurato fedeltà il 18 gennaio 2002. Ho interpretato l’ufficio come un servizio, posponendo il mio interesse personale e familiare ai miei doveri d’ufficio e ciò è attestato dai risultati statistici documentati. Le numerosissime difficoltà incontrate in questo piccolo tribunale di frontiera – scrive nella lettera di presentazione – caratterizzato da un flusso di affari assolutamente sproporzionato per sottodimensionamento della pianta organica dell’ufficio, hanno rappresentato per me ex post un’opportunità di crescita non solo dal punto di vista professionale, ma anche umano. Sono stata sorteggiata e ho accettato la sfida, dichiarandomi disponibile ad affrontare questa candidatura estranea a logiche di appartenenza correntizia”. Il magistrato, anche nella sua presentazione, più volte ribadisce l’importanza di un percorso che non sia legato alle correnti. “Questa particolare modalità di accesso alla candidatura garantisce la mia libertà da impegni correntizi e “debiti politici”, rappresenta, altresì, garanzia di un esercizio della discrezionalità amministrativa sottoposta unicamente al vincolo di rispetto della normativa di settore, dovendo essere le delibere del Consiglio Superiore della Magistratura estranee a logiche diverse da quelle prescritte dall’articolo 97 della nostra Costituzione, del buon andamento ed imparzialità dell’amministrazione”, si legge ancora.

Ha già indicato una serie di proposte da concretizzare nel caso di elezione. Tra queste, l’adozione di una circolare per l’individuazione di un carico unico di lavoro nazionale, determinato secondo criteri quantitativi e qualitativi, con l’obiettivo di rendere omogenea la prestazione lavorativa su tutto il territorio nazionale. Ha già predisposto un progetto di pesatura dei fascicoli per il settore monocratico penale a luglio 2021 come lavoro presentato alla Scuola Superiore della Magistratura, sottoposto a valutazione. Uno degli obiettivi è di modificare le modalità di trasferimento d’ufficio presso le sedi disagiate, quale è stata periodicamente qualificata quella del tribunale locale, garantendo l’incentivo economico non per venire, ma per restare nella sede disagiata, dopo il quadriennio maturato per il trasferimento, allo scopo di fronteggiare la periodica scopertura dei ruoli per il frequente turnover. Ci sono poi, l’accesso agli incarichi fuori ruolo dei magistrati ordinari attraverso un interpello che garantisca la trasparenza del conferimento dell’ufficio, un sollecito al Ministero della giustizia per un aumento dell’organico dei magistrati distrettuali presso le Corti d’Appello allo scopo di far fronte in via preventiva alle improvvise scoperture dei ruoli e il riconoscimento e la retribuzione dei periodi di congedo per malattia. “Qualora venissi eletta mi opporrò fermamente al progetto in corso di elaborazione in Italia per l’adozione di sentenze predittive, emesse da sistemi di intelligenza artificiale secondo algoritmi addestrati”, riporta nella sua presentazione. Il giudice Vaccaro si appresta a proporsi ai colleghi e lo fa da un tribunale di frontiera, nel quale arrivò ormai quasi vent’anni fa.

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