Asacom c’è ma non per tutti: via crucis per le famiglie dei bambini in difficoltà

 
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Gela. Essere genitori di un bambino con disabilità oggi è sempre più un percorso ad ostacoli, soprattutto in termini di servizi forniti dalle Istituzioni. Le difficoltà degli alunni diversamente abili nel sistema scolastico ad esempio appaiono sempre più spesso come un vulnus incolmabile da nord a sud dell’Italia.
Per restare nell’ambito locale, la situazione in città appare altrettanto complessa, ne è un esempio il servizio Asacom, partito lo scorso 8 novembre ma che ad oggi non è disponibile per tutti gli alunni che ne hanno necessità.
Uno tra questi è il figlio di Rocco, sette anni, con un disturbo dello spettro autistico. Il piccolo frequenta la seconda elementare ma, dall’inizio dell’anno ad oggi, non ha ancora l’assistente alla comunicazione dedicato. Eppure, per i bambini speciali come lui una continuità dell’assistenza sarebbe necessaria ogni giorno. Una emergenza sociale silenziosa e irrisolta che dovrebbe essere affrontata adeguatamente dalle istituzioni, come spiega papà Rocco che chiede l’immediata ripartenza di un servizio essenziale per i bimbi e le loro famiglie.
Le esigenze dei ragazzi si scontrano però con le difficoltà determinate dalla situazione economica delle casse comunali, per cui il numero delle ore di assistenza sono state in passato fortemente contenute. Ad oggi in città solo 75 ragazzi su 90 aventi diritto stanno usufruendo del servizio.
Ogni inizio di anno scolastico rappresenta così una vera via crucis per gli alunni affetti da disabilità, con ritardi che condizionano sistematicamente il mese di settembre e che vengono colmati solo dalla buona volontà delle famiglie e di quegli insegnanti che cercano di mettersi a disposizione; ma anche questo spesso non basta.

Un ritardo ormai “fisiologico” ma che fisiologico proprio non dovrebbe essere, ma che l’amministrazione starebbe tentando di colmare. Per l’anno scolastico in corso, l’assessore Gnoffo è riuscita a garantire il monte ore grazie a delle somme residue del Piano di Zona già precettate, ma si sarebbe già attivata con la Regione per chiedere che il capitolo venga rimpinguato con le somme inizialmente destinate all’Asacom domiciliare. Fino ad oggi, il servizio è stato garantito grazie al settore Servizi Sociali, ma ora bisogna recuperare somme anche dal capitolo dell’Istruzione.

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